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Borsa Milano su 21.500 punti, impostazione rialzista nel medio/lungo termine

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MILANO (WSI) – Borsa Milano in rialzo, sostenuta anche dagli acquisti che interessano Wall Street. Il Ftse Mib è riuscito a superare l’importante resistenza a quota 21.200 e a questo punto sarà fondamentale superare il prossimo target a 21.675, che corrisponde ai massimi del 2010.

L’indice ha guadagnato oltre +13% da inizio 2014 e ha chiuso la seduta odierna con +1,53% a quota 21.498 punti.

Ma in un mercato che rimane ampiamente volatile, attenzione all’allarme che arriva dall’indice di rischio. Non è di buon auspicio neanche l’appiattimento della curva dei rendimenti dei Treasuries Usa. Non è escluso dunque che il Ftse Mib possa tornare a fare dietrofront e scendere di nuovo sotto la soglia dei 20.000 punti, anche se l’impostazione di medio-lungo termine rimane positiva.

L’accelerazione dell’indice in giornata è avvenuta complici anche i buoni risultati dell’asta, che ha avuto per oggetto bond a cinque anni, e che ha visto il tasso scendere sotto la soglia del 2% per la prima volta.

Acquisti generalizzati sui settori; tra i bancari i migliori sono stati Mps +4,30%, Banco Popolare +6,7%, molto bene anche Intesa con +4% circa, mentre più sotto tono Unicredit, con +0,69%. Tra i titoli di altri settori buy soprattutto su Telecom Italia +2,21%, Terna +2%, Pirelli +3,4%, Fiat +2,17%, Exor +2%.

Lo spread tra Btp e Bund -1,05% a 174,25 punti base dopo l’emissione di Btp a 5 e 10 anni per 7,5-10 miliardi di euro. Tassi sui BTP decennali +0,16% al 3,30%.

Euro osservato speciale, si è inizialmente indebolito scontando i timori di deflazione in Spagna; le stesse tensioni geopolitiche andrebbero a suo sfavore.

I numeri sull’inflazione tedesca hanno poi sostenuto la moneta unica che, dopo aver bucato l’importante supporto chiave a $1,3730, è risalita. L’inflazione tedesca si è attestata al più 0,9 per cento su base annua, a fronte del più 1 per cento di febbraio. L’euro +0,08% a $1,3750; dollaro/yen +0,75% a JPY 102,93; euro/franco svizzero +0,11% a CHF 1,2195; euro/yen +0,82% a JPY 141,52.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,37% a $101,65 al barile, quotazioni oro -0,17% a $1.292,60.

Sembre sul fronte macro, in febbraio l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali italiani è rimasto invariato rispetto al mese precedente ed è diminuito dell’1,4% rispetto a febbraio 2013.

L’indice azionario di riferimento della regione asiatica ha intanto concluso la settimana di guadagni più sostenuti da aprile. A convincere i rialzisti sono le speculazioni secondo cui la Cina interverrà per alimentare la crescita. Bene Tokyo e Hong Kong. L’indice Nikkei ha registrato un riazlo dello 0,50% a 14.696,03 punti, sui massimi da due settimane, mentre Hong Kong guadagna oltre l’1%.[ARTICLEIMAGE]

I mercati finanziari azionari continuano a salire, incuranti della situazione economica per niente ristabilita. Aiutano i tassi ai minimi storici e la liquidità ancora abbondante. Il membro del consiglio di politica monetaria della Fed Evans ha sottolineato che la banca potrebbe alzare i tassi nella seconda metà del 2015. Una data ancora molto distante nel tempo.