Economia

Bonus carburante, attiva la piattaforma per chiedere il credito di imposta

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

E’ attiva da oggi e per un mese la piattaforma online per ottenere il bonus carburante da 200 euro, ossia un credito d’imposta del 28% sull’acquisto del gasolio.

Bonus carburante: tutto quello che c’è da sapere

E’ l’articolo 2 del Dl “Ucraina-bis” (decreto legge n. 21/2022), ad aver introdotto, al fine di contenere gli impatti economici dovuti all’aumento del prezzo dei carburanti, soltanto per il periodo d’imposta 2022, la possibilità, per i datori di lavoro privati, di erogare ai propri lavoratori dipendenti buoni benzina, o titoli analoghi, esclusi da imposizione fiscale (articolo 51, comma 3, del Tuir), per un ammontare massimo di 200 euro per lavoratore.

Il bonus carburante consiste in un credito di imposta pari al 28% al netto dell’Iva, per l’acquisto di carburante impiegato su mezzi diesel di categoria Euro 5 o superiore, di massa totale pari o superiore a 7,5 tonnellate.

L’agevolazione riguarda i datori di lavoro che operano nel settore privato, così come individuato, per esclusione, nella circolare n. 28/2016. Restano escluse, pertanto, le amministrazioni pubbliche.  Le imprese che vogliono richiedere il credito d’imposta devono anche essere impegnate in attività di logistica e trasporto di merci per conto di terzi e utilizzare veicoli di massa totale pari o superiore a 7,5 tonnellate con motori diesel di categoria Euro 5 o superiore.

Il credito di imposta va a coprire il 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto di gasolio, al netto dell’Iva. Nello specifico, l’agevolazione viene erogata sotto forma di credito d’imposta e il sito su cui si può avanzare la richiesta sarà disponibile per 30 giorni.

Trattasi nello specifico di una  piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli a cui accedere con le credenziali di identità digitale SPID, CIE o CNS. Le risorse messe a disposizione ammontano in totale a circa 497 milioni di euro.

Taglio accise prorogato fino al 5 ottobre

Nel frattempo contro il caro benzina il governo dimissionario ha prorogato ulteriormente il taglio accise carburanti di 30,5 centesimi di euro su 1 litro di benzina e gasolio e in misura inferiore su GPL e metano. L’esecutivo guidato da Mario Draghi ha infatti rinnovato lo sconto sui carburanti, attualmente previsto al 20 settembre, fino al 5 ottobre 2022.

“Una misura ridicola, che rappresenta una presa in giro per gli italiani”. Così il Codacons boccia il taglio delle accise prorogato da Mite e Mef al prossimo 5 ottobre. “Si tratta di un provvedimento che non risolve affatto l’emergenza prezzi in Italia, e non affronta in modo efficace il problema dei carburanti, con i listini alla pompa che sono tornati a salire – afferma il presidente Carlo Rienzi – Oggi il gasolio costa oltre il 20% in più rispetto allo scorso anno, con effetti diretti sui prezzi al dettaglio, e di fronte a tale situazione limitarsi a prorogare ogni mese il taglio delle accise non è più sufficiente”.

“Contestiamo anche l’inutile richiesta di prolungare fino a fine ottobre la riduzione delle accise, perché l’emergenza va risolta in modo serio senza ricorrere a misure tampone, attraverso provvedimenti in grado di bloccare la crescita dei prezzi alla pompa di benzina e gasolio sul lungo periodo”, conclude Rienzi.

Ricordiamo che sul prezzo della benzina pesano ovviamente anche le accise. Oggi, in base a quanto riporta l’Adm, l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, su 1.000 litri di benzina si pagano 728,40 euro di accise, 617,40 euro col gasolio e a 267,77 euro col Gpl. Tra le tanti accise in vigore, ben 19, troviamo 0,00723 euro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966; 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009; 0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968; 0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976; 0,0387 euro per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980; 0,114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996; 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011; 0,082 euro per il decreto “Salva Italia” del 2011; 0,02 euro per la ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012. Ma risparmiare si può, seguendo dei semplici consigli.