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Dalle stelle alle stalle: dopo aver sfondato il tetto dei 100mila dollari a inizio gennaio, in concomitanza con l’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, il Bitcoin scende oggi arrivando a quota 87.736 dollari secondo i dati resi noti da Coin Metrics.
Il prezzo della criptovaluta più famosa al mondo è scivolato sotto la soglia dei 90.000 dollari, toccando così il livello più basso da metà novembre. Ma cosa ha determinato questo vorticoso movimento al ribasso?
Perché il Bitcoin cala
A dare delucidazioni gli esperti secondo cui tutto parte dai mercati. L‘S&P 500 ha registrato una serie consecutiva di tre giorni di perdite, non riuscendo a riprendersi dal sell-off della scorsa settimana, guidato dalle preoccupazioni per un’economia in rallentamento e un’inflazione mordente.
“Le azioni hanno affrontato alcune sessioni difficili nell’ultima settimana, mentre i mercati sono alle prese con l’aumento dell’incertezza della nuova amministrazione USA”, ha dichiarato Steven Lubka, responsabile dei clienti privati e dei family office di Swan Bitcoin alla Cnbc, rimarcando che “questa pressione si è riversata sui mercati del bitcoin e delle criptovalute”.
Dopo aver iniziato l’anno in modalità rally, alimentato dall’ottimismo sui cambiamenti positivi che la nuova amministrazione Trump avrebbe apportato al settore delle criptovalute, il Bitcoin ha rallentato la corsa. Tuttavia, da quando il Presidente ha emesso il suo atteso ordine esecutivo sulle criptovalute alla fine di gennaio – il cui contenuto è stato ben accolto dal settore nonostante il linguaggio più blando di quanto sperato su una eventuale riserva strategica di bitcoin – il mercato ha avuto poco da aspettarsi.
Sebbene l’ottimismo sull’impatto positivo a lungo termine che le politiche di Trump potrebbero avere sulla criptovaluta rimanga alto, i movimenti del Bitcoin sono stati e potrebbero continuare a essere dettati dalle tendenze macroeconomiche.
Dove andrà il Bitcoin?
Gli analisti hanno avvertito che se il bitcoin dovesse andare significativamente al di sotto dei 90mila dollari, dove è adesso insomma, potrebbe subire un crollo ancora più profondo verso gli 80.000 dollari. Ma il Bitcoin non è solo. Altre criptovalute sono andate peggio. Ether e il token di Solana sono crollati del 9% ciascuno. E’ ampio quindi il contesto del crollo del mercato delle criptovalute, dettato anche da eventi particolari dagli Usa all’Argentina.
Cosa è successo alla moneta meme di Trump?
Pochi giorni prima del suo insediamento, il presidente Trump ha lanciato una moneta meme ufficiale, $TRUMP, sulla blockchain Solana. Poco dopo il lancio, il prezzo della moneta meme è salito sopra i 75 dollari, con un market cap che ha brevemente superato i 15 miliardi di dollari. Nelle ultime ore, il prezzo del token meme si è attestato a 12,90 dollari, con un calo di oltre il 14% nelle 24 ore precedenti e di oltre l’82% rispetto al suo massimo storico. Al momento del lancio di $TRUMP, il sito web del token includeva una clausola di esclusione della responsabilità che non intendeva essere “un’opportunità di investimento, un contratto di investimento o un titolo di qualsiasi tipo”, ma piuttosto una “espressione di sostegno” per il presidente. Al momento del lancio, diversi dirigenti di criptovalute hanno avvertito che un token meme volatile appoggiato dal presidente avrebbe potuto danneggiare la reputazione del settore. Cosa che è successa?
La questione cripto in Argentina
La recente controversia di più alto profilo legata alle monete meme, al di fuori di Trump, ha coinvolto il presidente argentino Javier Milei e la sua promozione del token $LIBRA. All’inizio del mese, Milei ha pubblicato un post su X, ora cancellato, in cui promuoveva il token e affermava che era dedicato a incoraggiare la crescita economica del suo Paese finanziando piccole imprese e startup. In seguito al post di Milei, il prezzo di $LIBRA è salito e il suo market cap ha superato i 4 miliardi di dollari. Tuttavia, i primi finanziatori del token hanno immediatamente iniziato a incassare, facendo crollare il prezzo del token in un modo simile ad uno schema Ponzi tradizionale.
Da allora, Milei ha cercato di prendere le distanze dal progetto e ha respinto le lamentele degli investitori che hanno perso i loro soldi, dicendo: “Se vai in un casinò e perdi dei soldi, cosa c’è da lamentarsi se conoscevi i rischi?”. L’incidente ha portato a decine di cause per frode contro il leader argentino. In tutto questo la scorsa settimana, l’exchange Bybit è stato il bersaglio del più grande attacco hacker mai avvenuto ai danni delle criptovalute.
La società ha annunciato che un hacker ha preso il controllo di uno dei suoi portafogli e ha rubato Ether per un valore di quasi 1,5 miliardi di dollari. L’amministratore delegato della società, Ben Zhou, ha tuttavia dichiarato che la borsa rimane solvibile e che, anche se non riuscirà a recuperare i token rubati, tutti i beni degli utenti sono al sicuro. Insomma tutti eventi che di certo non hanno fatto bene al settore che oggi ne paga le conseguenze.