Economia

Banca Valsabbina compra la fintech milanese Prestiamoci. Ecco chi è

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Banca Valsabbina ha siglato un accordo per rilevare l’intero capitale di Prestiamoci spa, piattaforma fintech di lending a clientela privata, attiva da oltre 10 anni in Italia. Nell’operazione, la banca è stata assistita dallo Studio BTLaws per gli aspetti legali e fiscali.

I dettagli dell’operazione

Banca Valsabbina, dopo una negoziazione conclusa in questi giorni, ha pertanto siglato un accordo di investimento, condizionato all’approvazione delle autorità competenti, finalizzato ad acquisire la totalità della realtà fintech specializzata nei prestiti personali e nel finanziamento digitale. Anche in conseguenza della storica partnership e del percorso strategico ed evolutivo avviato, la banca implementa quindi ulteriormente la propria offerta con soluzioni complementari ed innovative, destinate alla clientela retail e ai professionisti, per il tramite della piattaforma fintech di Prestiamoci.

La banca bresciana nel settembre 2021 aveva acquisito il 9,9% del capitale della fintech nell’ambito di un aumento di capitale da circa 2 milioni di euro, anche funzionale a sostenere il rafforzamento e la crescita dell’azienda, nonchè l’ulteriore efficientamento tecnologico. L’operazione aveva quindi permesso all’istituto, che già da tempo collabora sinergicamente con Prestiamoci, di raggiungere una partecipazione di poco inferiore al 10% nell’ambito di un percorso di diversificazione e modernizzazione del business. Hermes Bianchetti, vicedirettore generale vicario di Banca Valsabbina (nella foto sopra), ha spiegato:

“Prestiamoci è tra i leader italiani nel finanziamento fintech e digitale a privati. L’incremento dell’investimento rientra nelle nostre strategie di sviluppo, diversificazione ed innovazione. Abbiamo iniziato a collaborare con questa realtà alcuni anni fa, sostenendo l’iniziativa con funding finalizzato ad agevolarne la crescita e lo sviluppo del business. Successivamente abbiamo apportato capitale mettendo a disposizione ulteriori risorse a sostegno del piano industriale, anche nell’ottica di affiancare la società in un percorso evolutivo, di ulteriore efficientamento e diversificazione dell’offerta. In queste ultime settimane abbiamo lavorato sull’opportunità di acquisire la società ed abbiamo quindi raggiunto l’accordo, finalizzato a consolidare ulteriormente l’iniziativa strategica, credendo nelle potenzialità della piattaforma e nelle sinergie con la banca.

Il progetto è articolato e sfidante, ma vogliamo contribuire direttamente alla crescita dell’azienda ed allo sviluppo dei volumi e dei servizi, con un’ottica complementare rispetto al nostro modo di fare tradizionalmente banca. L’acquisizione della totalità della Fintech è necessaria per consentirci di valorizzare ulteriormente Prestiamoci e l’istituto di pagamento controllato Pitupay, nell’ambito di un percorso industriale di sviluppo sempre più sinergico e trasversale. Questo investimento rappresenta un’ulteriore iniziativa concreta, volta a integrare le opportunità derivanti dall’innovazione tecnologica con il nostro modello di business, sempre al servizio di famiglie ed imprenditori, veicolando risorse – in coerenza con la nostra “mission” – in modo efficiente ed efficace all’economia reale”.

Daniele Loro, ceo di Prestiamoci, ha dichiarato:

“Il rafforzamento dell’accordo con Banca Valsabbina permetterà alla società di proseguire nel percorso avviato ed indirizzarlo nell’ambito di un progetto articolato e strutturato, che ha l’obiettivo di valorizzare ulteriormente la piattaforma tenendo conto degli investimenti effettuati negli ultimi anni. Da tempo collaboriamo con l’istituto bresciano, che si è dimostrato un partner ideale per supportare l’azienda in questa fase di mercato. Condividiamo infatti la medesima visione strategica e la volontà di far crescere ulteriormente l’azienda”.

Chi è Prestiamoci

Prestiamoci, società finanziaria autorizzata e vigilata da Banca d’Italia ex art. 106 TUB, attraverso l’omonima piattaforma di proprietà, è una fintech che opera nel settore del peer-to-peer lending (P2P lending). In particolare Prestiamoci gestisce un marketplace di finanziamenti personali fra privati, promuovendo il prestito tra persone all’interno di un unico luogo virtuale dove si incontrano soggetti che presentano progetti da finanziare (richiedenti) e soggetti che intendono investire parte delle proprie disponibilità in iniziative di loro interesse (prestatori). L’azienda ha inoltre recentemente integrato la propria offerta di prodotti con soluzioni digitali di finanziamento a professionisti, partite Iva e imprenditori individuali.

La fintech, in grado anche di finanziarsi tramite alternative forme di finanziamento istituzionale, controlla altresì l’istituto di pagamento Pitupay spa (iscritta al relativo Albo di cui all’art. 114-septies del TUB), rappresentando pertanto uno dei principali e strutturati player italiani, con più di 8.000 clienti attivi ed oltre euro 80 milioni di finanziamenti erogati.

Le origini della società risalgono all’anno 2009, anno in cui ad Ivrea è nata, per volontà di Mariano Carozzi, Paolo Galvani e Giovanni Tarditi, Agata spa, finanziaria proprietaria del marchio Prestiamoci, regolamentata dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario. Sono questi gli anni in cui, in Europa, iniziano ad operare le prime società che si occupano di social lending o Peer to Peer Lending (prestito tra privati).

Nel 2010 è nato il primo embrione di Prestiamoci, piattaforma web che in un solo anno ha creato una considerevole community ricevendo 246 domande per circa 2 milioni e mezzo di euro e finanziando 46 progetti per un totale di 239.989 euro. Nel 2013 la società è stata rifondata con nuovi azionisti: Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative, l’ha acquistata dal fondatore Mariano Carozzi e insieme a molti importanti business angel italiani e internazionali, che hanno investito investono 550.000 euro nella neoimpresa digitale. E’ arrivato anche un nuovo management guidato da Daniele Loro, già angel investor a fianco dei fondatori, fondatore dal 2011, oltre che “ideatore” e ceo della nuova società dal 2015.

Banca Valsabbina e il fintech

Banca Valsabbina è una società cooperativa per azioni, fondata nel 1898. È la principale Banca popolare di Brescia e da 125 anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le pmi. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 3 a Milano. Impiega più di 800 dipendenti, gestisce masse superiori agli 11 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio al 14% ed il Tier Total superiore al 15%.

Nel gennaio 2023 Banca Valsabbina ha investito in NYP Techfin srl, startup innovativa con sede nel Tecnopolo d’Abruzzo, fondata a inizio 2022. La startup fa parte del Gruppo Collextion, realtà che da anni si occupa dell’intermediazione, gestione e incasso dei crediti commerciali, principalmente vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Nell’agosto 2022 aveva aumentato al 32% la propria quota, in precedenza il 27% che già ne faceva il primo azionista, in Sandbox srl, società milanese nel cui capitale l’istituto bresciano lo scorso aprile si era impegnato a entrare insieme ad altri investitori. Sempre nell’agosto 2022 Banca Valsabbina ha partecipato all’aumento di capitale da 1,7 milioni di euro di Netfintech, la startup fintech italiana e che attraverso il marchio Change Capital innova l’accesso al credito e alla liquidità per le pmi.

Nel marzo 2022 Banca Valsabbina ha acquistato il 9% della piattaforma di equity e lending crowdfunding Opstart. La banca bresciana nel settembre 2021 aveva anche acquisito il 9,9% di Prestiamoci, piattaforma italiana attiva da più di 10 anni nel peer to peer lending. Nel giugno 2021 è entrata nel capitale di Credit Service spa, proprietaria della piattaforma di invoice trading MyCreditService.com.  Infine, nel settembre 2018 la banca aveva partecipato al round da 18 milioni di euro dell’unicorno fintech italiano Satispay.