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Banca delle banche centrali: crypto possono mandare Internet in tilt

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Nel suo report annuale sullo stato di salute dell’economia e dei mercati mondiali, la banca delle banche centrali – come viene comunemente chiamata la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS nell’acronimo anglofono) – ha dedicato un intero capitolo alle criptovalute.

L’analisi, molto critica nei confronti del mondo crypto – specie per quanto riguarda gli annosi problemi ancora irrisolti come consumi energetici esagerati e limitazioni di scalabilità – fa anche riferimento al fatto che i presto le monete crittografiche come il Bitcoin “potrebbero mandare Internet in tilt“.

Tra gli altri difetti citati dal report, intitolato “Crypto currencies: looking beyond the hype“, la Banca ha sottolineato che le divise digitali non hanno il potenziale per surclassare le altre monete tradizionali in quanto hanno “tutta una serie di falle”, tra cui un’eccessiva decentralizzazione, che spreca enormi quantità di energia.

Se a questo aspetto si può porre rimedio, difficilmente si potrebbe invece scongiurare che Internet faccia crac a causa della moltitudine di operazioni compiute con le crypto.

Il problema è che le monete crittografiche, se usate come mezzo di pagamento giornaliere, finirebbero per provocare “giganteschi problemi di sovraccapacità” in termini di ‘stoccaggio’, che a loro volta – con milioni di utenti che si scambiano file tra loro nello stesso momento – finirebbero per portare alla “sospensione di Internet”.

Detto questo la BIS ha riconosciuto le potenzialità della tecnologia alla base delle crypto, la blockchain, in particolare in campi che non hanno nulla a che fare con le transazioni di denaro. Uno degli esempi citati nel report, in cui si dice che la “rete di blocchi” distribuita e immutabile “promette bene in varie applicazioni”, è quello della “semplificazione delle procedure amministrative”.

Nel caso dei servizi di pagamento transfrontalieri, il protocollo blockchain è in grado di offrire soluzioni innovative convincenti, come è stato dimostrato dal programma lanciato dall’agenzia dell’ONU World Food Programme (WFP, che in italiano si chiama “Programma alimentare mondiale”). Si tratta della più importante organizzazione umanitaria esistente, che si occupa di lotta contro la fame nel mondo.