Le Borse di utto il mondo avanzano con slancio per la seconda seduta di fila grazie all’ottimismo sulle faccende interne di politica Usa e allo schiarirsi delle nubi sulla guerra commerciale. Dopo che il Congresso ha trovato l’intesa per scongiurare un nuovo shutdown gli investitori sono tornati a fare acquisti sulle Borse. Lo stop parziale alle attività federali americane più lungo della storia è già costato così lo 0,5% del Pil, 11 miliardi di dollari.
Fortunatamente per la prima economia al mondo, i negoziatori parlamentari dicono di aver raggiunto un accordo di massima sui finanziamenti per garantire le operazioni di sicurezza alla frontiera. Senza una soluzione, un altro shutdown sarebbe scattato sabato prossimo. La sfida tra Democratici e Repubblicani non si è del tutto conclusa, tuttavia. Sembra infatti che l’accordo non includerà i 5,7 miliardi di dollari che servono al presidente Donald Trump per costruire il muro con il Messico.

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Le borse europee chiudono in territorio positivo. L’indice EuroStoxx50 registra un rialzo dello 0,79%. Guida il listino paneuropeo il colosso francese del lusso Kering (+3,28%) sulla scia dei conti per il 2018. Segue Fresenius (+3,02%) e BASF (+2,67%). Orange e Nokia unici titoli a perdere oltre il mezzo punto percentuale.
Piazza Affari ancora in netta ascesa nella giornata di oggi, con il FTSE MIB che incrementa il passo e chiude a +1,12%. Vola Pirelli (+6,12%) in scia alla guidance per il 2019 della concorrente Michelin. Segue STM a +5,39%. Ben intonati anche Ferragamo (+3,66%) e Moncler (+2,48%). Prysmian (-1,07%) la peggiore, soffrendo della possibile sanzione sulle attività in Brasile. Vendute anche Campari (0,63%) e Amplifon (-0,55%).
Il popolare gruppo di jeans Levi Strauss si quoterà alla Borsa di New York. L’azienda intende piazzare circa $100 milioni di azioni circolanti sotto il simbolo “LEVI”. Lo si evince dalla richiesta preliminare di IPO avanzata alle autorità dei mercati Usa.
L’ottimismo su una risoluzione della disputa commerciale sino americana spinge in alto la Borsa Usa. La piazza dell’azionario americano si porta su nuovi massimi del 2019. Il presidente Donald Trump ha annunciato che il su governo potrebbe allungare il periodo di tregua, la cui fine è prevista per l’1 marzo. Ma solo se le due parti faranno abbastanza progressi nel prossimo incontro. Vorrebbe dire che si eviterebbe l’imposizione di nuovi dazi sui prodotti cinesi e quindi una nuova escalation della guerra commerciale.
Il Dow Jones Industrial guadagna lo 0,6%, l’indice lo 0,49% e il Nasdaq lo 0,51% in questo momento. Ieri tutti e tre gli indici della Borsa Usa avevano chiuso sui livelli più alti dell’anno. Il Dow Jones, indice delle blue chip, aveva guadagnato l’1,5%, mentre il computo del paniere allargato è stato dell’1,3%.
Le borse europee chiudono in territorio positivo. L’indice EuroStoxx50 registra un rialzo dello 0,36%. Ancora acquisti su Kering (+3,05%), dopo che ieri ha pubblicato i conti del 2018. Denaro anche per Nokia (+2,43%) e Daimler (+1,74%), che beneficia della distensione sullasse Usa-Cina. In fondo al listino Sanofi, che cede il 2,18%, seguita da BBVA (-1,75%) e Rodamco (-1,49%).
Altra giornata positiva per Piazza Affari, con il FTSE MIB che chiude a +0,93%. Tonico il risparmio gestito, con FinecoBank che guida il listino milanese piazzando un rialzo del 4,84%, seguito da Banca Generali (+4,10%). Acquisti anche su Azimut (+4,17%). Rimbalza Prysmian (+3,55%). Ubi Banca la peggiore (-1,03%).
Piazza Affari estende i guadagni della vigilia, con il FTSE MIB che si muove in rialzo dello 0,88% al momento, sfiorando la soglia chiave di 19.800 punti. Come del resto gli altri indici d’Europa. Francoforte è in vantaggio dell’1,06%. Seduta senza troppo slancio invece per Londra, che riflette un moderato aumento dello 0,33%, in luce Parigi, con un ampio progresso dell’1,06%.
Il cross euro dollaro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,127 dollari. Lieve aumento dell’oro, che sale a 1.312,7 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio, con il contratto WTI che mostra un guadagno dello 0,86%. Si riduce di poco lo spread tra Italia e Germania. Il differenziale di rendimento si porta a +273 punti base, con un lieve calo di 4 punti base. Nel frattempo il rendimento del BTp a 10 anni si attesta al 2,86%.