Economia

Autostrade prova a salvare la concessione: investimenti triplicati e mille assunzioni

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Investimenti triplicati e manutenzione rafforzata, piano da 1.000 assunzioni, monitoraggio in tempo reale di ponti e viadotti. Sono questi i pilastri su cui poggia le basi la trasformazione con cui Autostrade per l’Italia prova a riconquistare la fiducia persa negli ultimi mesi e a salvare la propria concessione.
Sul dossier intanto il Governo sembra avere ancora bisogno di tempo. Il premier Giuseppe Conte assicura comunque che “siamo in dirittura finale”: il dossier sarà portato in consiglio dei ministri “quando saremo pronti”.

Cosa prevede il piano quadriennale

Il nuovo piano, approvato ieri dal Cda, mette in campo 7,5 miliardi di euro tra investimenti (5,4 miliardi dai 2,1 del quadriennio precedente) e manutenzioni (il crescita del 40% a 1,6 miliardi, in linea con le interlocuzioni con il Ministero delle infrastrutture) nel quadriennio 2020-23.

Nel dettaglio il piano messo a punto dalla società della famiglia Benetton prevede investimenti sulla rete per circa 5,4 miliardi di euro, che portano quasi a triplicare gli importi investiti dalla società nel quadriennio precedente (pari a circa 2,1 miliardi di euro).

Salgono a 1,6 miliardi di euro le spese in manutenzione (2 miliardi considerate anche le spese del 2019), con un aumento del 40% rispetto al quadriennio precedente. Tali risorse – si legge in una nota – consentiranno di portare a compimento entro i prossimi 4 anni un piano di ammodernamento dei principali asset strategici della rete come ponti, viadotti, cavalcavia, gallerie, pavimentazioni, barriere di sicurezza, ecc.

Al centro della nuova politica, è la sicurezza, per la quale e’ previsto un programma di 1.000 assunzioni. Le attività in cantiere sono infatti tante e vanno dall’ammodernamento della rete alla digitalizzazione (con sensori e droni per controllare ponti e viadotti, ma anche con il 5G) fino alla mobilità sostenibile (con colonnine e azioni di rimboschimento).

Milleproroghe, investitori stranieri sul piede di guerra

Intanto si fa ancora più acceso il dibattito sulla norma sulle concessioni inserita nel Milleproroghe, che in caso di revoca passa temporaneamente la gestione all’Anastagliando allo stesso tempo da 23 a 7 miliardi stimati l’indennizzo da riconoscere alla società.

Norma che ha mandato su tutte le furie gli investitori esteri, che chiedono l’intervento di Bruxelles perché non coerente con il dettato comunitario. A questo proposito, il colosso assicurativo tedesco Allianz, tra i soci internazionali di Autostrade per l’Italia, ha presentato alla Commissione Europea un esposto, che arriva dopo le missive inviate in questi giorni da Aspi e Atlantia e da altri soci delle due società come il fondo sovrano di Singapore Gic e il fondo cinese Silk Road Fund.

Il rating di Atlantia è a livello Junk (spazzatura)

Pochi giorni fa intanto Standard & Poor’s ha tagliato il rating di Atlantia (che controlla Autostrade per l’Italia) da BBB- a BB-/B (ovvero a livello junk, ‘spazzatura’), con l’outlook che resta negativo. “Le norme contenute nel decreto Milleproroghe”, spiega in una nota l’agenzia americana, “influiscono negativamente su Aspi (e quindi indirettamente su Atlantia) aumentando il rischio di una cessazione della concessione, con conseguenze legali e sulla liquidità difficili da prevedere per Aspi e Atlantia”.

Se la concessione fosse terminata o revocata, prosegue l’agenzia di classificazione, “ci aspetteremmo che si protraesse un procedimento legale, tenendo presente che la concessione inizialmente forniva forti protezioni ad Aspi, anche in caso di modifiche al quadro normativo o legale”.