Economia

Auto, euro ha sancito fine dell’industria francese

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PARIGI (WSI)  – È opinione comune che uno dei fattori che determinano la potenza economica di una nazione è il suo settore automobilistico. La Francia, un tempo leader nella produzione di auto, potrebbe presto essere tagliata fuori dai grandi del mondo, visto che il suo contributo al settore sta drammaticamente diminuendo. Si tratta di uno dei tanti segni di come l’economia del paese d’Oltralpe si sia indebolita con l’adozione dell’euro e l’avvento della globalizzazione.

L’industria francese non è stata in grado di recuperare le forze dopo le crisi del 2001 e del 2008, poiché l’euro, una moneta più forte del franco francese, è diventata un peso e non un asset per l’economia francese. Com’è ovvio, il tasso di cambio stabilisce la forza di un’economia: una valuta più debole aiuta a ritrovare la competitività durante una crisi, mentre una moneta più forte sostiene il consumo di merci estere e importate.

Se da una parte la Cina è stata accusata di svalutare in maniera artificiosa la sua moneta per sostenere le esportazioni, all’inizio del suo percorso la Bce ha messo in atto una politica che ha avuto un effetto opposto per l’economia della Francia ed di altri paesi del sud Europa: l’euro è diventato troppo forte. Mentre per la Germania la prima conseguenza è stata un rafforzamento della competitività, la Francia ha perso appeal a livello mondiale, facendo lentamente deperire la sua industria.

Secondo i dati diffusi dall’Eurostat, oggi l’industria in Francia costituisce il 14,1% del valore lordo totale aggiunto mentre nel 1995 era del 19,2% contro la media Ue che è ancora al 19,3% e solo in Germania al 25,9%. Sotto la media dell’Unione Eruopea è anche la quota dell’occupazione totale in Francia, ferma all’11,9% contro il 15,4% dell’Unione europea e al 18,8% del livello tedesco. Uno dei segnali della lenta agonia della produzione industriale francese è il collasso del settore automobilistico. La produzione mondiale di auto è quasi raddoppiata passando dai 53 milioni di veicoli prodotti all’anno tra il 1997 e il 2015 a 90 milioni di oggi.

La Germania ha visto balzare del 20% la sua produzione di auto, mentre in Francia la produzione è quasi dimezzata da 4 milioni a meno di 2. Una stagnazione e un crollo verificatisi subito dopo l’adozione dell’euro. Il paese persegue una politica sociale particolarmente incisiva e attenta alle diverse etnie razziali, vista la presenza massiccia di migranti di fede musulmana.

Se muore l’industria e non si è più in grado di offrire a tutti un posto di lavoro, potrebbe innescarsi un forte sentimento reazionario che potrebbe dar vita a rivolte estreme, causando ancora più problemi per la Francia. E tutto questo è iniziato con l’arrivo euro.