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Asset allocation, GAM: favorire ancora l’azionario

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In occasione dell’appuntamento di Torino di ConsulenTia 2017, Wall Street Italia ha intervistato Carlo Benetti di GAM con il quale sono state esaminate le prospettive di investimento sui mercati finanziari per i prossimi mesi. Per gli investitori, che hanno messo a segno performance anche interessanti, non è semplice sapere cosa fare per l’ultimo trimestre dell’anno.

“Abbiamo una crescita sincronica, ma abbiamo anche rendimenti obbligazionari e un prezzo del petrolio che sono contraddittori con uno scenario di crescita robusta“. Dal 2015 Federal Reserve ha invertito la sua politica monetaria ma le condizioni finanziarie e i prezzi degli asset non hanno reagito, anzi. Le prime si sono allentate.

Da questa parte dell’Atlantico, al contrario, sottolinea sempre Benetti, “l’apprezzamento dell’euro è in contrasto con la politica ancora accomodante” della Bce. In un contesto anomalo del genere, l’investitore si trova intrappolato nello stretto passaggio da perseveranza e prudenza, tra la paura di perdersi ulteriori spunti di rialzo dei mercati e la paura di perdere, in termini proprio letterali”.

L’indicazione di GAM è duplice: non ci sono segnali importanti per cambiare l’asset allocation quindi “confermiamo una preferenza relativa per l’azionario rispetto all’obbligazionario, soprattutto il governativo Europa”, “però diciamo anche che l’esercizio della prudenza lo si può declinare ampliando per quanto possibile la diversificazione dei portafogli con strumenti per quanto possibile decorrellati dalle classi di attivo tradizionali come azioni e obbligazioni, con strategie relative value, con strategie a ritorno assoluto” e con classi di attivo specialistiche ma molto liquide, come le MBS americane e le emissioni subordinate ma di emittenti di buona qualità”.

L’investitore può trovare queste due classi di asset obbligazionarie all’interno delle famiglie di prodotti obbligazionari, su cui GAM ha una competenza distintiva. Alla fine dei conti ciascun investitore con il suo consulente di fiducia dovrebbe “verificare sempre la qualità delle classi di attivo e la percentuale di rischio in cui è investito, perché deve fare i conti con la propria ansia, la propria tolleranza alle perdite“. Il grado di sopportazione di una eventuale correzione dei prezzi è importante per decidere di conseguenza se essere investito o meno nell’azionario.