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Aprire un conto corrente sarà un diritto di ogni cittadino Ue

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ROMA (WSI) – Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha riportato la notizia secondo cui la Commissione Europea avrebbe allo studio una norma che consideri un diritto sociale aprire un conto corrente. Il testo di legge dovrebbe essere pronto per giugno, e riguarderà 30 milioni di cittadini che non hanno mai sottoscritto questo tipo di servizio bancario.

La mancata inclusione bancaria di questi utenti, secondo Bruxelles, rallenterebbe lo sviluppo e l’efficienza del Mercato Unico. L’accesso al conto corrente rappresenterebbe un grande passo anche per l’entrata in vigore della Sepa, l’area unica dei pagamenti, dall’anno prossimo. Inoltre, essere correntisti permetterebbe a molti di avere anche una carta di credito o una prepagata, utile per gli acquisti online.

Al momento, queste possibilità sono precluse soprattutto ai cittadini dell’Est europeo, con picchi in Romania e Bulgaria, dove la metà della popolazione non ha un conto in banca. All’origine dell’esclusione, almeno per il 20-23%, ci sono motivi legati al reddito, alla scarsa affidabilità creditizia o alla residenza. Per altri, invece, sarebbe un problema di diffidenza nei confronti delle banche.

Il problema si verifica anche per i lavoratori che risiedono in un Paese diverso dal proprio. In questi casi, l’assenza di un conto corrente impedisce il versamento dello stipendio tramite bonifico, l’ottenimento di un regolare contratto d’affitto o la sottoscrizione di altri servizi, quali le utenze di casa, spesso attivabili solo se si dispone il pagamento RID.

Il Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi Finanziari, Michel Barnier, ha affermato che con questo progetto si intende recuperare il gap che attualmente vede riconosciuto il conto corrente come diritto sociale soltanto in 11 Paesi membri su 27. Per attuarlo, sono allo studio agevolazioni sui costi e una massiccia opera di informazione che coinvolgerà anche le banche.

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