Cipro, la Corte Ue respinge le richieste di risarcimento dei risparmiatori soggetti a bail-in
La grave crisi bancaria che nel 2013 ha scosso Cipro aggiunge oggi un ulteriore capitolo, col respingimento da parte della Corte Ue dei ricorsi dei risparmiatori i cui risparmi sono stati soggetti a un bail-in ante litteram per il salvataggio di due importanti istituti. Le richieste di risarcimento sono state rigettate nel merito, pur ritrattando le precedenti ordinanze del Tribunale Ue, risalenti al 2014 (“incorse in errori di diritto”).
Secondo il pronunciamento della Corte Ue “l’adozione del protocollo d’intesa in questione risponde a un obiettivo di interesse generale perseguito dall’Unione, vale a dire quello di garantire la stabilità del sistema bancario della zona euro nel suo complesso […] considerato il predetto obiettivo ed attesi la natura delle misure in questione e il rischio imminente di perdite finanziarie cui sarebbero stati esposti i depositanti in caso di fallimento delle due banche coinvolte, tali misure non costituiscono un intervento sproporzionato e inammissibile”.
Ai tempi della crisi cipriota l’ipotesi del bail-in come nuovo modello per la stabilità finanziaria era stato negato dall’Eurogruppo come nuovo modello per fronteggiare future crisi; anche se un paio di anni più tardi è entrata in vigore la direttiva Brrd che sovverte in parte tale promessa.
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