Mercati

Mercati nervosi, petrolio recupera qualcosina

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Continua il momento no dei prezzi del petrolio, che provano a recuperare qualcosa dopo il crollo del 5% circa di ieri. L’andamento sottotono sta condizionando negativamente anche i listini azionari. In Italia pesa l’incertezza per il futuro delle banche venete intorno alle quali nonostante le rassicurazioni del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan si aggira sempre lo spettro del bail-in. L’Opec e gli altri grandi produttori di greggio del mondo hanno deciso di prolungare di altri nove mesi, fino a marzo 2018, il piano di riduzione della produzione di 1,8 milioni di barili, ma non hanno aumentato la mole dei tagli come il mercato sperava.

L’intento dei paesi esportatori di petrolio, che hanno subito una contrazione importante dei ricavi, è quello di contenere la perdita di valore della materia prima in un mercato minacciato da un’offerta in eccesso. All’apertura dei mercati europei il contratto Wti scambiava in area 48,50 dollari al barile, mentre il Brent poco sopra quota $51, prima di tentare un rimbalzo. Sul valutario l’euro, che viene da un periodo positivo, oggi scende sotto 1,12 dollari. L’oro, invece, sale sopra 1.264,50 dollari l’oncia.



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