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Idd, al via una rivoluzione per le polizze

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Da ottobre la nuova regolamentazione europea introduce più trasparenza anche nel mondo assicurativo. Cosa cambia per clienti e compagnie

Tra pochi giorni, il 1° ottobre, entra in vigore anche in Italia la nuova direttiva europea Insurance Distribution Directive (Idd) sulla distribuzione dei prodotti assicurativi vita e danni. I principi introdotti riguardano soprattutto la tutela del risparmiatore e sono simili a quelli previsti dalla Mifid2 per i prodotti finanziari. Vediamo le principali novità per i clienti e gli operatori del settore.

“I cantieri di lavoro per adeguarsi alla direttiva sono partiti più di un anno fa – chiarisce Vittorio Verdone, responsabile direzione normative reti distributive di UnipolSai che prosegue “riguardano tutti i profili toccati dalla nuova normativa quali la formazione dei distributori, il controllo degli adempimenti delle regole di comportamento, il modello di consulenza per collocare i prodotti di investimento assicurativi, la politica degli incentivi e i conflitti d’interesse”.

Cosa cambia per i clienti

La direttiva Idd ha tra i suoi marchi di fabbrica quello di traghettare il mondo della distribuzione assicurativa da una logica prodotto centrica ad una cliente centrica – chiarisce Stella Aiello, responsabile del servizio Distribuzione dell’Ania, che poi precisa – per gli intermediari assicurativi ci sarà un drastico cambio di approccio: dal prodotto alla comprensione del bisogno. Gli intermediari dovranno sapere intercettare i bisogni dei consumatori, aiutandoli a decodificarli anche quando non li hanno ben presenti. Tutto questo avverrà in un contesto di regime fortemente concorrenziale con clienti sempre meno fidelizzati e sempre più attenti alla variabile prezzo. Dal canto loro, le imprese possono ricoprire un ruolo determinante contribuendo ad un’offerta formativa per le proprie reti distributive non semplicemente di mera compliance ma mirata a garantire agli intermediari il possesso di validi strumenti cognitivi finalizzati a servire al meglio gli interessi della clientela”.

Secondo Verdone

“sotto il profilo dell’offerta e a tutela della clientela, il cambiamento più importante è l’anticipazione della verifica di adeguatezza di un contratto nella fase di concepimento del prodotto, attraverso l’individuazione del target market selettivo da monitorare in continuo. Rispetto alle regole di comportamento dei distributori, che sono estese anche alle compagnie se distribuiscono direttamente, si ampliano i presidi di tutela per gli assicurati. Di contro permane un eccesso di informazioni, in parte mitigato dalla possibilità di ricorso a processi di comunicazione digitale”.

Per Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting

“i clienti avranno a disposizione una maggior disclosure, con strumenti di comunicazione più trasparenti. Inoltre, viste le nuove norme per lo sviluppo dei prodotti, dovrebbero avere accesso solo a prodotti in linea con il proprio target di appartenenza beneficiando così di una maggiore aderenza dei prodotti acquistati rispetto alle loro esigenze”.

In relazione alla maggiore attenzione al cliente, per quanto riguarda l’attività dei broker assicurativi secondo Luigi Viganotti, presidente di Acb

“la nuova direttiva è un’opportunità per far evolvere la figura dei nostri associati attraverso un maggior impegno nella consulenza nonostante una maggiore rigidità nell’offerta di nuovi prodotti introdotta proprio dalla Idd”.

Cosa cambia per le compagnie

Per allinearsi alla Idd le compagnie hanno lavorato molto

“Tra le principali novità introdotte – riprende Aiello – merita una menzione particolare la disciplina della product governance, applicabile a tutti i prodotti assicurativi di nuova commercializzazione o oggetto di sostanziali modifiche, indipendentemente dalla loro natura e dal canale distributivo utilizzato per il relativo collocamento sul mercato. Per la prima volta, le imprese di assicurazione non solo saranno chiamate a recitare il consueto ruolo di soggetti garanti della corretta applicazione delle disposizioni rivolte alle reti distributive ma saranno esse stesse, in quanto distributori, incluse nell’ambito del campo di applicazione, analogamente agli agenti, ai broker, alle banche, alle Poste e agli intermediari finanziari.Per agevolare il compito delle imprese nella complessa fase di attuazione delle nuove disposizioni, l’Ania ha elaborato nei mesi scorsi, anche con l’ausilio di un apposito gruppo di lavoro composto da imprese e società di consulenza e coordinato dal Servizio distribuzione dell’Associazione, un apposito studio al riguardo. Possiamo quindi senz’altro affermare che il settore assicurativo è pronto ad allinearsi alle nuove regole”.

Aggiunge Primanni

“le modifiche per le compagnie si svilupperanno soprattutto in termini di variazione ad alcuni processi chiave del loro modello commerciale. In particolare dovranno essere realizzati una rivisitazione dell’intera gamma prodotti e la sua riclassificazione in base a diversi target di clientela. Prevista anche una revisione delle condizioni contrattuali e dei fascicoli informativi per aumentarne il livello di trasparenza e quindi di comprensione da parte dei clienti. Inoltre è prevista una definizione di flussi informativi da e verso gli intermediari, la possibilità di definire processi e strumenti per l’offerta a distanza e la predisposizione di idonei strumenti e processi di verifica dell’aderenza delle modalità operative rispetto alle nuove norme. Sul fronte delle polizze sono state introdotte differenze tra il modello dei prodotti danni e vita di pura protezione rispetto a quello dei prodotti vita finanziari assicurativi”.

Il futuro della distribuzione Idd

Anche il settore assicurativo deve confrontarsi con l’evoluzione dei tempi.

La Idd si innesta nel processo di innovazione tecnologica che sta diversificando e moltiplicando le modalità di fruizione dei servizi assicurativi da parte dei clienti, sempre più alla ricerca di risposte complete, convincenti e immediate, nei tempi e con le modalità da loro prescelte – chiarisce Aiello che precisa – inevitabilmente imprese e distributori dovranno rimanere al passo con questi cambiamenti, cogliendone le opportunità e offrendo servizi in linea con tali aspettative. La strada dell’evoluzione digitale è il sentiero inevitabile per gli operatori del futuro che saranno sempre più digital, in grado di raggiungere il cliente a distanza e capaci di usare la tecnologia con un approccio smart. Uno scenario che è presente nelle nuove disposizioni (si veda i siti comparatori e i social network, ndr) e non deve precludere alla considerazione che un intermediario dovrà essere sempre in grado di curare al massimo il rapporto umano con la clientela. Per essere allineato alle nuove esigenze di un consumatore sufficientemente digitalizzato, comunque ancora alla ricerca di un confronto visivo con il proprio intermediario, occorrerà che quest’ultimo riaffermi la propria professionalità, dimostrando di essere capace di sviluppare nuove competenze, attraverso l’affinamento delle proprie cognizioni e un’ottima conoscenza tecnica dei prodotti da distribuire”.

Della stessa idea anche Primanni secondo il quale

“le compagnie assicurative che non saranno capaci di evolvere la loro value proposition rischiano di vedere erosa la loro economicità, mentre quelle che sapranno attivare strategie di innovazione, investendo sulle nuove tecnologie digitali e sull’acquisizione di competenze, avranno la possibilità di sviluppare nuovi prodotti e canali, attivando nuove frontiere di crescita e miglioramento dei loro risultati”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di settembre del mensile Wall Street Italia; leggi anche gli approfondimenti sugli Advisory.