Economia

I cinque maggiori rischi geopolitici del 2018

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NEW YORK (WSI) – Ci sono cinque grandi rischi geopolitici per l’anno a venire: lo dice la think tank con sede a Washington Atlantic Council.

Tali rischi includono lo stress politico degli Stati Uniti, nonché potenziali guerre commerciali tra Washington e Pechino. Quattro delle cinque maggiori minacce al sistema politico globale quest’anno sono direttamente legate all’amministrazione del presidente Donald Trump.

“Quello che preoccupa dei primi giorni del secondo anno del Presidente Trump è che lo stress politico che arriva da Washington sta crescendo mentre la capacità del mondo di assorbire nuovi shock sta diminuendo”.

Così in una nota Fred Kempe, presidente e CEO di Atlantic Council.

“Quindi, occorre prepararsi  per un anno a venire che è pieno di rischi, uno in cui gli Stati Uniti e il mondo dovranno affrontare una prova di stress tra potenziali shock politici ed economici.

Quali sono questi possibili shock, secondo Kempe?

  • “Una presidenza statunitense sotto esame a causa di un’indagine sempre più approfondita sulla potenziale collusione con la Russia durante le elezioni presidenziali del 2016 e che ha subito un’inversione di tendenza senza precedenti (…)
  • Potenziali guerre commerciali in seguito all’imposizione da parte dell’amministrazione Trump di nuove tariffe per l’alluminio e l’acciaio, che potrebbero essere esacerbate da ulteriori misure commerciali contro la Cina, in particolare quelle relative al furto di proprietà intellettuale (…)
  • Accordi con Vladimir Putin in Russia: domenica il leader russo ha ottenuto un quarto mandato al potere grazie a elezioni nazionali che, come la maggior parte delle elezioni russe degli ultimi anni, sono ampiamente sospettate di frode.
  • Preparazione di uno storico vertice tra Stati Uniti e Corea del Nord, che si terrà già a maggio, che potrebbe ridurre notevolmente o aumentare il rischio di guerra nella penisola coreana (…)
  • Crescenti tensioni con l’Iran, con l’avvicinarsi della scadenza di maggio fissata da Trump per decidere se abbandonare o meno l’accordo nucleare”.