Economia

Germania: “Italia ci ricatta sul debito”

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La situazione politica italiana preoccupa i mercati e anche tra gli altri paesi membri dell’Ue affiorano perplessità. Su tutti la Germania accusa ora l’Italia di “ricatto sul debito”.

La coalizione di governo guidata da Angela Merkel è in preda al panico nei confronti dell’Italia con i partiti tedeschi che hanno attaccato Roma. In particolare il consiglio economico della conservatrice CDU ha messo in guardia in merito ad un gioco di prestigio nella zona euro e ha affermato che la politica di Angela Merkel ha portato a una situazione in cui i debitori sono ora in grado di ricattare i creditori.

Eckhard Rehberg, membro dell’ala conservatrice del partito di Angela Merkel, non usa mezzi termini:

“L’Italia sta giocando con il fuoco e sta mettendo in pericolo la zona euro. Il paese dovrebbe trarre le giuste conclusioni dalla recente crisi del debito sovrano in Europa. Non può ignorare la propria realtà finanziaria”.

Così anche il capogruppo della CSU del Bundestag, Alexander Dobrindt, ha chiesto che in nessun caso la Germania paghi per il programma di indebitamento dell’Italia.

“La nuova coalizione del debito in Italia è un avvertimento per tutta l’Europa. Il principio di stabilità dell’Ue, per noi non è negoziabile. La Germania non intende pagare per il nuovo programma del debito in Italia”.

A dargli manforte anche  l’economista Clemens Fuest, uno dei più autorevoli in Germania, capo dell’Ifo Institute di Monaco che intervistato da Focus.de, ha messo in dubbio le competenze economiche degli esponenti di Lega e M5S.

“La richiesta di una cancellazione del debito detenuto dalla Bce è un’assurdità. Se gli altri Stati dell’eurozona dovessero farsi carico delle perdite della Bce, il conto per il contribuente tedesco sarebbe scandalosamente alto: la Germania dovrebbe pagarne il 34%, vale a dire 86 miliardi di euro, pari a oltre mille euro per ogni cittadino tedesco. Questo dovrebbe essere sufficiente a chiarire che il governo federale tedesco non accetterà mai un così pessimo affare”.