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Effetto Trump sui mercati: “volumi mostruosi” ma senza crollo stile Brexit

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Il panico sui mercati, di fatto, c’è stato, e a confermarlo è stato il trend della borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei precipitato di oltre il 5%. La notizia della vittoria di Donald Trump all’Election Day ha inizialmente scioccato i mercati, in quanto ha reso reale lo scenario che, più di tutti, gli operatori finanziari temevano. Nelle contrattazioni asiatiche e nelle prime ore degli scambi sull’azionario europeo hanno prevalso gli smobilizzi.

Gli asset più rischiosi sono stati venduti e la massima avversione al rischio ha privilegiato gli asset rifugio, come yen, franco svizzero e oro. Vittima del Forex è stato il dollaro, insieme al peso messicano, e i futures sullo S&P 500 sono arrivati a crollare anche di 800 punti. Ma chi temeva un effetto Brexit si è sbagliato: almeno sull’azionario europeo le vendite si sono decisamente smorzate e la borsa di Londra ha fatto anche una incursione in territorio positivo. Non solo: inizialmente acquistati in quanto considerati anch’essi, come l’oro, lo yen e il franco svizzero, un asset rifugio, i Treasuries Usa hanno successivamente subito smobilizzi, scontando le previsioni per un aumento del deficit. Trump ha promesso agli americani manovre di politica fiscale espansiva.

Trump, nel discorso con cui ha commentato la sua sorprendente vittoria alle elezioni presidenziali, ha usato toni già molto più pacati di quelli, tipicamente infuocati, aggressivi quando non violenti, della sua campagna elettorale. Il suo stesso atteggiamento sembra aver in qualche modo ridotto i timori degli operatori. Che rimangono comunque molto alti più che altro per l’imprevedibilità innata dal neo commander in chief.

Qui sotto si può seguire la diretta video dello speciale sulla reazione dei mercati al voto: