Economia

Da Fmi alert fondi pensione. Su Italia: “sforzi potrebbero non bastare”

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Allarme del Fmi sui tassi di interesse rasoterra: l’istituzione di Washington avverte che i fondi pensione e le compagnie di assicurazione rischiano di essere cancellati, diventando insolventi.

“Le compagnie assicurative e i fondi pensione rischiano di diventare insolventi, nel caso in cui il contesto di tassi di interesse a livelli ultra bassi dovesse permanere per un periodo di tempo prolungato”.

Il Guardian riporta come, “dopo quasi otto anni in cui le banche centrali hanno tenuto il costo del denaro a livelli minimi record nel tentativo di stimolare la crescita, l’Fmi abbia affermato che l’eccessiva dipendenza dalla politica (droga) monetaria potrebbe scatenare effetti indesiderati”.

L’allarme è contenuto nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria globale (GFSR). E non è certo l’unico, dal momento che l’Fmi certifica anche i problemi in cui versa l’Italia.

Il Fondo riconosce che le “autorità italiane hanno adottato una strategia su diversi fronti al fine di rafforzare il sistema italiano“. Ma, nonostante ciò, “gli sforzi del governo italiano volti a facilitare il credito e gli acquisti di sofferenze (delle banche) potrebbero non essere sufficienti a ridurre tali sofferenze nella quantità e alla velocità necessaria per rafforzare il sistema”.

Nel suo Fiscal Monitor, l’istituzione scrive inoltre che l’inversione di tendenza del rapporto debito-Pil verso una riduzione slitta al 2018, mentre il pareggio di bilancio slitta al 2020, due anni più tardi rispetto alle precedenti previsioni. ù

Rispetto al 132,7% del 2015, il rapporto debito-Pil dell’Italia, secondo il Fondo, salirà al 133,2% nel 2016 e al 133,4% nel 2017, per poi iniziare a scendere appunto solo tra due anni quando, nel 2018, si attesterà al 132%.

Tornando alla questione dei tassi e all’impatto sui risparmi, assicurazioni e sui fondi pensioni, l’Fmi afferma:

“La solvibilità di molte compagnie di assicurazione sulla vita e di fondi pensione è minacciata da un periodo prolungato di bassi tassi di interesse. I bassi tassi di interesse si aggiungono alle sfide che diverse assicurazioni e fondi pensione si trovano a fronteggiare, tra cui quelle che derivano dall’invecchiamento della popolazione e da ritorni sugli asset bassi o volatili. La crescente preoccupazione su queste istituzioni di risparmio e investimenti che sono importanti nel lungo periodo, potrebbe scatenare un aumento dei risparmi, che si sommerebbe alle pressioni sulla stagnazione economica e finanziaria”.

Nel rapporto si affronta anche il tema spinoso delle banche, in particolare quelle europee, che soffrono il contesto di bassa redditività al punto tale che un terzo (degli istituti) rimarrebbe in condizioni preoccupanti di salute anche nel caso in cui la crescita dovesse accelerare dai bassi livelli riportati dalla crisi finanziaria del 2007-2009.

Per l’intero Occidente nel suo complesso, il 25% delle banche con asset per un valore di $11,7 trilioni continuerebbe a soffrire dopo una ripresa ciclica. Dall’inizio del 2016, fa notare l’analisi, la capitalizzazione di mercato delle banche occidentali ha perso quasi $430 miliardi, rafforzando l’urgenza di affrontare le vulnerabilità”.

L’Fmi identifica come paesi particolarmente vulnerabili l’Italia e il Portogallo.

“In molti paesi europei, una soluzione più completa per affrontare i problemi ereditati sulle banche non può essere più rimandata. In modo specifico, sia l’elevato livello dei crediti deteriorati che i continui stress sul fronte della redditività richiedono un’azione urgente e onnicomprensiva”.