Mercati

Wall Street: riaprono Nyse e Nasdaq, il temuto sell off non c’è

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – Wall Street torna oggi alla normalità, la Sec e le autorita’ Usa di borsa hanno dato l’ok dopo aver testato tutti i sistemi, per cui alle 9:30 di New York riaprono il Nyse e il Nasdaq. Dopo due giorni di stop a causa del devastante uragano Sandy, i mercati finanziari degli Stati Uniti riprendono gli scambi regolari, e cio’ vale anche per i mercati di bond e obbligazioni. Via agli scambi anche agli altri mercati: Comex, Cme. Il fermo per motivi metereologici non avveniva dal 1885.

Nessun grande scossone, per il momento: Dow Jones +0,25% a quota 13.140 punti, S&P 500 +0,21% a 1.414,85, Nasdaq giù con -0,39%, a 2.976,25. Tra i titoli protagonisti della sessione, Apple che ha ceduto oltre -2%, scontando il rimpasto di alcuni dirigenti della società. Facebook -3,5%. Microsoft in rialzo dopo la presentazione del sistema operativo Windows Phone 8. Titoli assicurativi in calo nella maggior parte dei casi, sulla scia dei costi relativi alla tempesta Sandy: Travelers -0,43%, Allstate -0,87%, Ace -0,94%.

Secondo gli operatori a New York è attesa una forte volatilità, alimentata dai bassi volumi di scambio, dal momento che diversi partecipanti al mercato non riusciranno ancora a recarsi a lavoro a causa dei disagi del traffico.

“A essere onesti, è difficile prevedere come andranno le cose – commenta Mike Lenhoff, responsabile strategist presso Brewin Dolphin – La volatilità vale sia al rialzo che al ribasso, e ogni interruzione ha come conseguenza immediata la riduzione della liquidità. Potremmo vedere i mercati anche balzare”.

L’atteggiamento degli investitori sarà determinante: Lenhoff continua affermando che “non ci sono ragioni per cui i trader debbano buttarsi subito a capofitto in qualcosa di cui non hanno ancora la piena comprensione”.

“In media, basandoci su alcune osservazioni, il mercato potrà scendere fino a un massimo -5%, così come accadde alla riapertura di Wall Street nel post 11 settembre, anche se poi la sessione chiuse quel giorno quasi invariata e con lievi perdite”, commenta Steen Jakobsen, responsabile economista presso Saxo Bank, che ricorda la reazione alla tragedia dell’11 settembre .

Jacobsen aggiunge comunque che “in termini di allerta e di devastazione, non siamo di fronte a una situazione geopolitica come quella dell’11/9”. In più, non dovrebbe verificarsi neanche il crollo del Nikkei, la borsa di Tokyo, successivo allo tsunami dell’11 marzo del 2011(-17,5%).

I fattori da considerare per chi fa trading:

1) Due giorni di stop hanno creato un forte gap inevaso in termini di smaltimento ordini o quelli che avrebbero potuto essere ordini.

2) Moltissime società hanno rinviato la comunicazione dei risultati trimestrali, per cui il quadro generale risulta alterato.

3) Ben 6 Ipo (initial public offering) sono state rinviate questa settimana.

4) Mercoledi’ e’ il 31 ottobre, ultimo giorno din ottobre (e’ anche Halloween, ma in borsa non conta). Sono attese le tipiche risistemazioni di portafoglio dei grandi investitori istituzionali, per la fine del mese.

5) Il sentimento puo’ essere ugualmente a) negativo per la distruzione causata da Sandy; o b) positivo per le opportunità di acquisto che si presentano in vista di un eventuale ribasso in apertura.

6) I volumi saranno in ogni caso leggeri, moltissimi broker e operatori che lavorano nel settore finanziario a New York non potranno infatti andare al lavoro (al Nyse o negli uffici circostanti) per le chiusure e allagamenti del subway e di alcuni ponti che portano a Manhattan.

7) Le società più a rischio di ribasso in borsa sono quelle assicurative e quelle delle utilities coinvolte dall’uragano Sandy. Nel primo gruppo, dovranno affrontare costi complessivi superiori ai $20 miliardi giganti del settore assicurazione come: Liberty Mutual, Travelers, Allstate, Chubb e altre compagnie minori.

Il secondo gruppo a rischio è quello delle società elettriche degli Stati che hanno subito le maggiori devastazioni (New York, New Jersey e Connecticut); le squadre di emergenza sono al lavoro 24/7 per riparare i danni causati da Sandy. Tra aziende che operano in queste aree, le utilities come PPL, Pepco, Conedison.

Dal fronte macroeconomico, reso noto l’indice del costo del lavoro, salito +0,4% nel terzo trimestre. Comunicato anche il Chicago PMI, che ha messo in evidenza come l’attività di business dell’area sia rimasta in fase di contrazione su base mensile nel mese di ottobre. Il dato è salito a 49,9 punti dai 49,7 punti di settembre, facendo peggio delle stime degli analisti di Bloomberg, che avevano previsto un valore oltre quota 51.

In ambito valutario, l’euro +0,19% a $1,2981; dollaro/yen +0,33% JPY 79,88, euro/yen +0,52% a JPY 103,69.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,65% a quota $86,24 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scendon +0,39% a $1.718,70. Rendimenti dei Treasury a 10 anni in crescita all’1,713%.

PERCHE’ IL PIANO NYSE HA FALLITO?

I COSTI SUL PIL USA

IMPATTO SUL DEFICIT

IL DIFFICILE CALCOLO DEI DANNI