Mercati

Wall Street in rialzo: buoni dati macro e trimestrali

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude con il segno positivo sull’onda di trimestrali solide nel settore finanziario (Visa +10,5%) e dati economici incoraggianti. In particolare, il Pil americano nel terzo trimestre e’ aumentato – secondo la stima preliminare – del 3,5% contro previsioni per un rialzo del 3,1%. Tra le 13.40 e le 13.50 (18.40-18.50 in Italia) un problema tecnico ha interferito con le contrattazioni causando una certa incertezza tra gli investitori.

Il Dow Jones ha aggiunto l’1,31% a 17.196,77 punti, il Nasdaq e’ salito dello 0,37% a 4.566,14 punti e l’S&P 500 e’ avanzato dello 0,62% a quota 1.994,61. Il petrolio a dicembre ha perso 1,08 dollari, l’1,3%, a 81,12 dollari il barile. I titoli di stato americani hanno terminato con andamenti negativi e rendimenti in aumento al 2,31% per il benchmark decennale e al 3,04% per il titolo trentennale. Tra le valute, l’euro cala a 1,2620 dollari e il biglietto verde avanza a 109,26 yen.

Buona la crescita dell’economia statunitense, che nel terzo trimestre ha visto il Pil salire del 3,5%.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono leggermente aumentate (di 3 mila unità) a 287.000, meno delle 284.000 previste dal consensus di Briefing.com. Le indennità continuative sono aumentate a 2,384 milioni da 2,355 milioni. I livelli dei sussidi, nonostante il rialzo dell’ultima settimana, rimangono sui minimi che non si vedevano dall’aprile del 2000. Le richieste della settimana precedente sono state riviste al rialzo di mille unita’, a 284mila unita’. La media a quattro settimane e’ calata di 250 unita’ a 281mila unita’. Si tratta del minimo da 40 anni (vedi grafico a fianco).

All’inizio della giornata di contrattazioni i titoli di stato americani si attestano in aumento, ma riducono i guadagni dopo il dato migliore delle stime sul dato preliminare sul Pil americano del terzo trimestre. Gli investitori continuano comunque a soppesare le decisioni della Federal Reserve, che ieri ha messo fine al programma di acquisto di bond e titoli varato nel 2012. I rendimenti, che si muovono in senso opposto ai prezzi, sono in calo. I decennali, benchmark del settore, scendono al 2,305%

Sul valutario, il dollaro è balzato al record in quattro settimane. Il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora il trend del biglietto verde contro le principali dieci valute, è salito a 1.071,85, al valore più alto dallo scorso 3 ottobre. L’euro sul dollaro a 1,2589 (-0,33%); dollaro/yen +0,11% a JPY 109. Euro/franco svizzero -0,06% a CHF 1,2053. Euro/yen -0,24% a JPY 137,22.

Tra le materie prime, i futures sul greggio -0,78% a $81,56 al barile; oro a $1.204,90 (-1,63%).

Tra i titoli in evidenza, Time Warner ha visto nel terzo trimestre una riduzione degli abbonati video più forte di quanto previsto dagli analisti, dal momento che i potenziali clienti scelgono sempre più lo streaming su internet offerto da altri operatori come Netflix.

Mastercard sale dopo aver archiviato il trimestre con un utile in crescita del 15,5%. Anche Visa ha registrato un utile migliore delle attese nel trimestre.