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WALL STREET IN RALLY, NUOVO RECORD DEL GREGGIO

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La seduta si e’ conclusa in rally a Wall Street. Nel giorno dell’anniversario degli attacchi alle torri gemelle il sentiment tra gli operatori e’ risultato prevalentemente disteso e positivo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.38% a 13308, l’S&P500 l’1.36% a 1471, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.50% a 2597. In forte progresso e’ risultato anche il greggio che ha stabilito un nuovo record di chiusura.

L’evento della giornata sarebbe dovuto essere rappresentato dall’intervento di Ben Bernake a Berlino, ma il presidente della Federal Reserve ha lasciato delusi quanti speravano in alcuni segnali circa la prossima mossa della Banca Centrale in ambito di politica monetaria.

Bernanke ha commentato gli attuali squilibri globali e non ha affrontato il tema dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. “Se la Fed fara’ qualcosa in ambito di tassi dovra’ pure iniziare a dare qualche segnale nei prossimi giorni” avevano commentato gli esperti.

Intanto tra gli operatori si fanno sempre piu’ insistenti le voci di un prossimo taglio al costo del denaro, soprattutto in seguito al pessimo dato sull’occupazione (-4000 posti ad agosto) che ha risvegliato lo spettro della recessione. Sono molti ad ipotizzare l’inizio di una politica accomodante da parte della Fed; alcuni economisti ritengono addirittura possibile un taglio ai fed funds di 50 punti base nel meeting del Fomc in calendario per il prossimo 18 settembre.

L’unico dato macro rilasciato in giornata ha mostrato un leggero miglioramento della bilancia commerciale americana. Il deficito Usa si e’ ristretto dello 0.3% a luglio attestandosi ad un valore di $59.2 miliardi, leggermente al di sopra del consensus ($59 mld). Positiva le lettura delle componenti relative alle importazioni ed esportazioni, risultate entrambe in crescita per il terzo mese consecutivo.

Piuttosto nervovo il trading sul floor del Nymex in occasione dell’incontro dell’OPEC. I futures sul petrolio con consegna ottobre hanno piu’ volte attraversato la linea della parita’ prima di spingersi al rialzo ad un nuovo record di chiusura di $78.23 al barile.

La decisione del cartello petrolifero di aumentare la produzione giornaliera di 500 mila barili a partire dal prossimo novembre ha funto da volano alle quotazioni. Cio’ perche’ tra i trader di commodities aleggiava l’ipotesi di una revisione al rialzo maggiore di quella effettivamente adotatta (100 mila barili).

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Sul fronte societario, a spingere al rialzo il Dow Jones sono state le brillanti performance di McDonald’s (MCD) forte delle vendite comparate di agosto, e General Motors (GM) che ha annunciato una riduzione della spesa per gli incentivi. L’unico componente dell’indice industriale a chiudere in ribasso (peraltro molto contenuto) e’ stato Walt Disney (DIS).

In evidenza il comparto farmaceutico. A balzare sugli scudi e’ stato Imclone Systems (IMCL) grazie ai risultati positivi mostrati dalla Fase III dello studio sull’Erbitux, farmaco utilizzato nella cura del cancro ai polmoni in collaborazione con Bristol-Myers.

Al rialzo si e’ mosso anche il gigante delle bibite PepsiCo (PEP) dopo aver ricevuto un upgrade dagli analisti di Goldman Sachs, i quali hanno anche migliorato l’outlook sull’intero settore “beverage”, citando un miglioramento dei fondamentali, la ragionevole valutazione e la natura difensiva da cui e’ caratterizzato.

In discreto progresso anche il colosso retail Wal-Mart (WMT), nonostante sia stato costretto a rivedere al ribasso le stime sui profitti del secondo trimestre. Tra i titoli tecnologici bene Texas Instruments (TXN) che fornira’ un aggiornamento infratrimestrale subito dopo la chiusura delle borse.

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ risultato ancora in progresso rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3835. In forte progresso l’oro: i futures con consegna dicembre sono avanzati di $8.90 a $721.10 all’oncia. In ribasso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.3640%.