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Wall Street estende i record dopo calo disoccupazione

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NEW YORK (WSI) – Il Dow Jones estende i nuovi massimi assoluti e lo S&P500 sale per la 9a settimana su 10, una tirata con pochi precdenti negli ultimi due anni. Alla chiusura, l’indice dei titoli industriali DJIA guadagna +0.47% a 14,397.07 punti (+67.58), il Nasdaq segna +0,38% a quota 3,244.37 (+12.28) e lo S&P 500 chiude con un rialzo di +0.45% a 1,551.18 punti (+6.92).

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Fin dall’apertura gli acquisti sono stati alimentati dalle notizie positive arrivate dal rapporto sull’occupazione, che ha evidenziato un calo del tasso di disoccupazione superiore alle attese: dal 7,9% di gennaio si è passati al 7,7%. Si tratta del dato piĂą basso dal dicembre del 2008. Sempre nel mese scorso, l’economia Usa ha creato 236 mila nuovi posti.

La pubblicazione dei dati sul lavoro ha fornito nuova benzina al dollaro, che mostra i muscoli nei confronti dell’euro, schiacciandolo su 1,3002.

Restando sul versante macro, nel mese di gennaio, le scorte di magazzino all’ingrosso degli Stati Uniti sono cresciute dell’1,2% a quota 504,4 miliardi di dollari, raggiungendo così i massimi del dicembre 2011. Il dato, reso noto dal dipartimento del Commercio americano, è cresciuto piĂą delle attese degli analisti, che avevano anticipato un rialzo piĂą contenuto dello 0,3%. Il risultato di dicembre è stato rivisto a un +0,1% da un -0,1%.

Le previsioni sul futuro andamento degli indici azionari americani non mancano e c’è chi parla, nell’arco dei prossimi quattro anni, della possibilitĂ  che il listino dei titoli industriali balzi fino a quota 36.000 punti, nonostante la forte decorrelazione che esiste tra i mercati e i fondamentali dell’economia americana che i dati dimostrano chiaramente.

[ARTICLEIMAGE] Di tutt’altro avviso Nouriel Roubini che, parlando dall’Italia in occasione dell’Ambrosetti Forum che si tiene al lago di Como, avverte gli investitori di tenersi pronti a una correzione dell’azionario, che si verificherĂ  nella seconda metĂ  del 2013.

Quanto allo spread tra Btp e Bund, andrĂ  alle stelle se in caso di nuove elezioni l’M5S di Beppe Grillo dovesse vincere e diventare il primo partito. “Gli spread ora sono abbastanza tranquilli – ha detto, parlando al Workshop Ambrosetti – non mi aspetto picchi dello spread a meno che non ci siano segnali di una possibile vincita di Grillo alle prossime elezioni”. “Se lui vincerĂ  – ha proseguito Roubini – e se farĂ  tutto quello che dice che vuole fare, come il referendum sull’euro o la riduzione dell’orario di lavoro a 20 ore, gli spread saliranno alle stelle”.

In una intervista rilasciata alla Cnbc, l’economista ha sottolineato che la commistione di tasse piĂą alte e di tagli alla spesa alimenterĂ  le pressioni sulla crescita degli Stati Uniti. Le tasse, sottolinea, “ridurranno i redditi disponibili e le vendite al dettaglio sono giĂ  un disastro”. Di conseguenza, nel corso del 2013 e nel migliore dei casi, il Pil Usa salirĂ  nel 2013 di appena +1,3%.

In ambito valutario, l’euro -0,79% a $1,3002, dollaro/yen +1,56% a JPY 96,3.

I commodities, i futures sul petrolio -0,23% a $91,35 al barile, mentre le quotazioni dell’oro +0,10% a $1.576,60. I tassi sui Treasuries a 10 anni +0,70% al 2,01%.