
NEW YORK (WSI) – Chiusura in rialzo per Wall Street con gli acquisti che hanno accelerato nella seconda parte della seduta, che ha cosi’ recuperato le perdite della giornata precedente. Alla luce dei recenti dati macro, che evidenziano una debolezza nella ripresa Usa, il mercato si aspetta un ritardo rispetto ai programmi del primo rialzo del costo del denaro della Fed.
Nel finale, il Dow Jones segna un aumento dell’1,28% a 17.141 punti, lo S&P 500 mette a segno aumenti dell’1,49% a 2.023 punti mentre il Nasdaq guadagna l’,182% a 4.870 punti.
Gli investitori valutano le notizie sull’economia americana (le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese al minimo dal 1973, mentre i prezzi al consumo sono calati) e si interrogano sulle prossime mosse della Federal Reserve, alla luce del Beige Book pubblicato ieri. Per quanto riguarda le trimestrali, grande attenzione per quelle di Goldman Sachs, peggio delle stime, e Citigroup, molto meglio delle previsioni.
L’azionario è però favorito dalle nuove promesse di intervento da parte della Bce. Il rappresentante del direttorio Ewald Nowotny ha parlato di nuove misure anti inflazione.
Lo spagnolo Restoy ha detto che l’inflazione ‘core’ dell’area euro rimane ancora chiaramente sotto gli obiettivi prefissati. Entrambe le dichiarazioni fanno pensare a un incremento di portata, gittata e durata del Quantitative Easing voluto da Draghi.
A parte i dati cinesi, la seduta è per ora relativamente tranquilla in Europa e Stati Uniti. I trader si concentrano sul calo del dollaro e mettono al setaccio le ultime parole dei banchieri centrali di tutto il mondo.
Il megafono della Fed Jon Hilsenrath, editorialista del Wall Street Journal, ha ufficialmente messo fine al dibattito sui tassi di interesse: nel 2015 non ci sarà nessuna stretta monetaria. Per il primo rialzo dei tassi dal 2006, il mercato e l’economia americani dovranno aspettare ancora un altro anno.
Sul valutario, il dollaro fa una virata e viaggia in progresso dello 0,33% sull’euro, che vale $1,1435 al momento.
Per quanto riguarda i titoli, da segnalare che Wal-Mart, seppure ancora in ribasso dello 0,2%, sembra avere arginato l’emorragia che ieri ha portato il titolo a cedere il 10%. Rimbalza Boeing, che sale del 2,08% dopo avere ceduto ieri il 4,3% sui timori sulla domanda di aerei.
Da segnalare l’avvio in calo di Goldman Sachs (-0,66%) che ha deluso con una trimestrale penalizzata dal rallentamento delle attivita’ di trading e, viceversa, la partenza in netto rialzo di Citigroup (+2,13%), che ha visto salire l’utile del 51% in particolare grazie al calo delle spese legali.
Debutto positivo per First Data, societa’ che gestisce miliardi di dollari all’anno di pagamenti con carta di credito e di debito, dopo il collocamento al di sotto delle previsioni. Il titolo, partito in ritardo rispetto all’avvio di Wall Street come sempre succede con le matricole, ha aperto a 16,39 dollari per azione, sopra il collocamento di 16 dollari per azione (l’intervallo previsto era tra 18 e 20 dollari), e si e’ poi attestata in rialzo del 2%. Quella di First Data, che ha raccolto 2,6 miliardi di dollari con l’Ipo, e’ la maggiore quotazione a Wall Street dell’anno, superando quella da 1,4 miliardi di Tallgrass Energy dello scorso maggio. L’Ipo da’ a First Data una valutazione di mercato di 14 miliardi di dollari.
Tra le materie prime, i futures cedono -0,90% a $46,22 al barile; Brent -0,26% a $49,02 al barile. Contratto spot sull’oro scambiato sul Comex -0,04% a $1.183,62 l’oncia.
(DaC-mt)