Economia

Pagamenti con carta, il confronto fra Italia e il resto d’Europa

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Anche se l’Italia resta molto affezionata all’uso del contante, i pagamenti effettuati tramite carta sono costantemente aumentati nel corso degli ultimi anni. Osservando i dati raccolti dalla Banca centrale europea, è possibile confrontare con un colpo d’occhio l’incidenza delle carte di pagamento nei vari Paesi Ue. Si apprende così che, mediamente, l’Italia resta più “evoluta” della media Ue (a 19 e a 28) in termini di frequenza di utilizzo e valore complessivo delle transazioni tramite carta. Se poi il confronto si sposta sul terreno dei “grandi”, Germania, Francia e Spagna, emergono alcune differenze interessanti.

Innanzitutto i dati relativi all’Eurozona. In media, nell’Ue19, sono state veicolati da una carta il 43,6% dei pagamenti nel 2017 (erano il 37,4% nel 2013). In Italia la quota sale al 46,3%, contro il 54,7% della Francia, il 51,5% della Spagna, ma assai di più del 21,1% della Germania.
In termini di valore dei pagamenti il dato dell’Eurozona vede transitare dalle carte l’1,1% del volume totale (era lo 0,8% nel 2013). In Italia è quasi il doppio, il 2%; in Francia è l’1,9%, in Spagna l’1,4% e in Germania appena lo 0,5%.

 

Meno affascinati dal contante? I Paesi del Nord, come la Danimarca, che esegue con carta l’81,1% dei pagamenti o, sorpresa, il Portogallo, la cui quota si attesta a 68,3%. Dalle stesse tavole Bce emerge che il Paese europeo che compie meno pagamenti con carta è il Lussemburgo (5,1% del totale), che è profondamente devoto all’utilizzo del cosiddetto e-money, come nel(91,9%).