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Unipol: utile crolla, ma investe nel fondo salva banche

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BOLOGNA (WSI) – Chiude il primo semestre dell’anno in calo UnipolSai con utili in picchiata del 38,5% a 280 milioni di euro contro i 455 milioni dello stesso periodo dello scorso anno beneficiando “in modo straordinario del risultato della gestione finanziaria”.

Scende anche la raccolta diretta assicurativa della compagnia guidata da Carlo Cimbri del 7,7% a 6,7 miliardi, in seguito al calo sia nel ramo danni che in quello vita, rispettivamente del 2,3% e del 13,5%. Il margine di solvibilità consolidato al 30 giugno scorso era pari al 173% mentre quello individuale è calato dal 215% al 194% per gli effetti dovuti, come spiega il gruppo, all’andamento dei mercati finanziari.

E nonostante i numeri non certo eccellenti dei primi relativi ai primi sei mesi dell’anno, l’Unipol fa una mossa alquanto azzardata. Il Cda del gruppo, attraverso la controllata UnipolSai, ha deciso infatti di investire fino a 100 milioni di euro nel Fondo Atlante 2 destinato a sottoscrivere parte della cartolarizzazione delle sofferenze del Monte dei Paschi di Siena. A comunicare questa scelta di investimento poco oculata l’ad di Unipol e presidente di UnipolSai, Carlo Cimbri  durante la conference call sui risultati del semestre.

“Gli investimenti in Atlante 1 e 2 (100 milioni di euro in entrambi, ndr) sono il contributo che diamo assieme ad altri operatori alla stabilizzazione del sistema. Ovviamente non lo diamo come un vuoto a perdere, ma come un contributo affidato alle mani capaci di chi gestisce il fondo che con il giusto equilibrio saprà dosare la natura dei propri interventi”.

La scelta di investire in Atlante 2, a detta di Cimbri, è dettata dagli obiettivi di remunerazione e redditività del Fondo stesso che “fa gli interessi dei propri sottoscrittori”.

“Si tratta di investimenti che hanno le caratteristiche per essere collocati nelle nostre gestioni separate per costruire ed incrementarne il rendimento”.

Cimbri poi rassicura che le somme investite in Atlante “sono comunque poca cosa” rispetto al totale degli investimenti del gruppo Unipol.

“Non è quello che determinerà il buono o cattivo andamento delle nostre gestioni separate”.