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Unione Europea potrebbe sospendere diritto di voto alla Polonia

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ROMA (WSI) – Il bavaglio sui media, votato dal parlamento a maggioranza conservatrice insediatosi in Polonia lo scorso ottobre, è la goccia che potrebbe far traboccare il vaso e costare a Varsavia duri provvedimenti da parte dell’Unione Europea.

Lo ha comunicato il Commissario europeo per l’economia e le società digitali, Günther Oettinger, in un’intervista rilasciata al Frankfurter Allgemeine Zeitung. In gioco c’è, in ultima analisi, il diritto di voto della Polonia in seno al Consiglio europeo, se, come ipotizza Oettinger, verrà attivato il “Rule of Law mechanism”, la procedura istituita nel marzo 2014 per fronteggiare le minacce sistemiche ai valori fondanti dell’Unione Europea.

Il partito Diritto e Giustizia (abbreviato ‘Pis’ in polacco) sta mettendo a dura prova la pazienza di Bruxelles: l’agenda che ha portato al potere intende condurre la Polonia verso un nazionalismo che stride fortemente con la tradizione liberale su cui poggia l’Ue.

La recente legge sui media, già approvata e in attesa di promulgazione, conduce dritta a un reset democratico che, nella narrativa del governo, intende ripulire “25 anni di indottrinamento liberale”. Di fatto, però, le autorità avranno il potere di rimuovere uomini a capo dei media pubblici, introducendo quello che potrebbe diventare un potente strumento di controllo ideologico dell’informazione.

Le reazioni non si sono fatte attendere, con diverse dimissioni rassegnate in segno di protesta da parte di figure chiave dei media polacchi. La riforma è stata anche condannata dalle associazioni come Reporters senza frontiere, dalla European Broadcasting Union (EBU) così come dall’Associazione dei giornalisti europei.

Fino ad ora il meccanismo di “Rule of Law” non è mai stato pienamente invocato ed è ancora presto per dire se la sua prima volta sarà dedicata alla Polonia, affermano dalla Commissione.