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Uk, “May sarà sostituita e Brexit potrebbe saltare”

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Dopo la modesta performance dei conservatori alle scorse elezioni britanniche c’è chi ritiene che la Brexit potrebbe perfino saltare del tutto. A dare per certo questo scenario, nonostante l’attivazione dell’articolo 50, è Andrew Freris, Ceo di Ecognosis Advisory: “La Brexit è morta”, ha dichiarato a Cnbc, “entro sei mesi Theresa May sarà fuori gioco” per cui, “non avremo né una Brexit soffice né una dura. Non avremo alcuna Brexit”.

Ufficialmente la premier May, che aveva indetto le elezioni anticipate per incassare un mandato forte dai britannici che invece non è arrivato, resta determinata a proseguire il negoziato con l’Unione Europea sulle stesse linee guida. Tuttavia, la squadra di governo ha aperto anche all’ex rivale per la leadership del partito, Michael Gove, tornato in veste di segretario all’Ambiente. Potrebbe essere il preludio di una Brexit meno “hard” del previsto, anche se a detta di alcuni, è possibile che non sarà May a portarla a termine, vista la maggioranza risicatissima su cui è appeso il parlamento britannico, dipendente dall’alleanza con il partito unionista nordirlandese.

“May rassegnerà le dimissioni e sarà sostituita”, ha detto, sulla stessa linea, l’ex ministro del Commercio dell’era Cameron, Lord Francis Maude, dichiarando all’emittente CNBC come, al termine di una campagna deludente e dei risultati elettorali, la posizione della “premier non può essere sicura”.

Ragionando sull’ipotesi di un rientro dalle posizioni più dure (o addirittura a un rientro totale) della Brexit, Freris ha comunicato di avere una visione rialzista sulla sterlina e il Ftse 100, ma, soprattutto, di essere “bullish in misura colossale” sull’Unione Europea in quanto la debolezza britannica risultante dal dossier Brexit sarà un potente deterrente per altri Paesi hanno accarezzato l’idea di abbandonare l’Ue. “Da una prospettiva esterna, la possibilità che l’evento del secolo per il Regno Unito possa dipendere da dieci parlamentari dell’Irlanda del Nord va oltre il ridicolo”, ha detto Freris, “sarebbe completamente irresponsabile ed assurdo ed è per questo che non accadrà”.

Scaduti i due anni dall’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, il divorzio dall’Ue avverrebbe anche senza accordo: per questa ragione testate come l’Economist, da sempre contrarie alla Brexit, avevano suggerito a May di limitare le ambizioni in modo da avere nel breve tempo a disposizione un trattato in grado quantomeno di limitare i danni.

Una cosa, se non altro, sembra oggettivamente chiara dal risultato elettorale: l’indebolimento della fiducia dei cittadini nella linea dei conservatori. La conseguenza, potrebbe essere l’arrivo di nuove elezioni in tempi assai celeri: “Direi con l’80% di possibilità che si terranno nuove votazioni entro l’anno o all’inizio del prossimo”, ha detto Philippe Le Corre, visiting fellow presso il Center on the United States and Europe at the Brookings Institution.

A prescindere dalle giravolte politiche, il Regno Unito, non ha molto tempo per elaborare le modalità di uscita dall’Ue. E’ possibile una Brexit volta a tutelare maggiormente i confini dall’immigrazione dei cittadini comunitari, la cosiddetta versione dura che, però, non garantirebbe l’accesso al mercato unico, e soluzioni più morbide che però non lascerebbero le mani libere a Londra sulla gestione dei flussi.