Economia

Twitter nel caos, tra licenziamenti, richiami e fuga degli inserzionisti

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Inizio turbolento per la seconda vita di Twitter, il social media finito nelle mani di Elon Musk dopo un tira e molla durato mesi. L’imprenditore sudafricano ha annunciato, come previsto, un taglio della metà dei dipendenti (circa 3.700 persone) Una misura, annunciata lo scorso venerdì, inferiore nelle dimensioni rispetto ai rumor, e considerata necessaria per ridare slancio ai conti. “Sfortunatamente non c’è possibilità di scelta quando un’azienda perde oltre 4 milioni di dollari al giorno“, ha spiegato Musk sul suo account, rivendicando che a tutti i dipendenti licenziati “sono stati offerti tre mesi di stipendio” come buona uscita, “che è il 50% in più di quello che è richiesto” dalla legge.

Dorsey: “La colpa è mia, chiedo scusa”

Chi invece fa mea culpa per la situazione è il co-fondatore della piattaforma, Jack Dorsey. “Mi rendo conto che molti sono arrabbiati con me. Sono responsabile per tutto quello che sta succedendo, ho fatto crescere l’azienda troppo velocemente. Chiedo scusa”, ha scritto sul social media il 46 enne, che si è dimesso da ceo di Twitter l’anno scorso, sta lanciando una nuova piattaforma di social media chiamata Bluesky . “Sono grato e voglio bene a tutti coloro che hanno lavorato per Twitter. Non mi aspetto che questo sentimento sia reciproco in questo momento… e lo capisco”, ha proseguito riferendosi probabilmente a una serie di voci circolate sui tabloid Usa, secondo cui nell’azienda di San Francisco l’ex leggenda della Silicon Valley è considerato “persona non grata”.

I dipendenti presentano una class action contro Twitter

Il pesante ridimensionamento messo a segno dal nuovo proprietario a pochi giorni dall’acquisizione non è certo andato giù ad un gruppo di ex dipendenti residenti California, dove l’azienda ha sede, che ha presentato una class action al tribunale di San Francisco contro l’azienda, accusandola di non aver ricevuto il preavviso di 60 giorni stabilito dalla legge. Come specifica il New York Times, le leggi federali degli Stati Uniti e quelle della California richiedono alle aziende di dare un preavviso di 60 giorni per realizzare licenziamenti di massa.

Oggi si è appreso che Twitter sta ora contattando decine di dipendenti che hanno perso il lavoro chiedendo loro di tornare. Alcuni sono stati licenziati per errore. Altri sono stati mandati via prima che la direzione si rendesse conto che il loro lavoro e la loro esperienza potrebbero essere necessari per costruire le nuove funzioni del social media immaginate dal nuovo proprietario Elon Musk.

Caos inserzionisti, molti gruppi interrompono la pubblicità su Twitter

È caos intanto sul fronte degli inserzionisti, che rappresentano la fonte della maggior parte delle entrate di Twitter. Sono diversi i grandi gruppi, che hanno deciso di sospendere momentaneamente la pubblicità sulla piattaforma, in attesa di conosce più nel dettaglio i piani di Musk. La paura è che le misure di riduzione dei costi possono in qualche modo allentare le regole di moderazione dei contenuti sulla piattaforma, favorendo l’aumento dei contenuti inappropriati.

Tra questi, c’è anche il gruppo automobilistico tedesco, Volkswagen, che ha dichiarato: “Abbiamo raccomandato ai nostri marchi di sospendere l’attività su Twitter, almeno fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla localizzazione dei contenuti”.