Società

Turchia: si fa beffe di Edogan, comico tedesco rischia 5 anni di carcere

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Era andato in onda sulla rete pubblica tedesca Zdf per denunciare la repressione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ma ora quella del comico Jan Böhmermann rischia di diventare un incidente diplomatico. “Ciò che sto per leggere viola la legge”, affermava Böhmermann prima di iniziare il suo pezzo, ma renderà l’idea di cosa vuole dire diffamare le istituzioni. E via dunque a una serie di insulti rivolti a Erdogan che mescolano satira e volgarità gratuita. Ad esempio: “la sua attività preferita è fottere capre e reprimere minoranze etniche” oppure “prende a calci i curdi e picchia i cristiani mentre guarda pedopornografia”.
Erdogan non ha preso sul ridere questa performance e ha chiesto in via ufficiale di punire il comico, secondo le leggi tedesche, per vilipendio a un Capo di stato straniero, reato per il quale si rischiano fino a cinque anni di carcere. Un bel dilemma per la cancelliera Angela Merkel che si era fatta promotrice di un avvicinamento fondamentale con Ankara per trovare un compromesso sulla gestione della crisi migratoria. Già lo scorso 17 marzo un altra trasmissione satirica tedesca aveva creato imbarazzi per la messa in onda di una canzonetta intitolata “Erdowie, Erdowo, Erdogan” (traducibile come Erdocome, Erdodove, Erdogan). In quel caso, dopo le proteste del ministro degli Esteri turco, non c’erano state altre conseguenze. Questa volta, però, la questione è stata presa molto più sul serio. La rete pubblica Zdf ha prontamente rimosso il pezzo incriminato dal sito web, mentre la cancelliera ha consegnato presto le sue scuse all’alleato definendo la performance di Böhmermann “un insulto deliberato”. Il portavoce della Merkel, Steffan Seibert ha fatto sapere che sono in atto le valutazioni del caso: “il governo ha bisogno di un paio di giorni per stabilire il contenuto della trasmissione”. Sarà interessante osservare se la Germania deciderà di difendere la libertà di satira e di espressione, o se, al contrario opterà per la strada indicata dall’alleato turco.