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Turchia: “Futuro Europa non sarà affatto piacevole”

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“Il futuro dell’Europa non sarà affatto piacevole”, parola di Mevlut Cavusoglu, il ministro degli Esteri turco cui è stata recentemente impedita la visita in Olanda. Il Paese, che oggi è impegnato nelle votazioni per la camera bassa del parlamento, avrebbe dunque ostacolato propaganda referendaria nella quale il governo è impegnato attivamente per favorire la buona riuscita della riforma costituzionale che allargherà i poteri del presidente Recep Tayyip Erdogan. Quest’ultimo, com’è noto, ha accusato Olanda e Germania di pratiche “naziste” per il blocco di alcuni comizi della campagna referendaria sul loro territorio. La Turchia sarà chiamata a votare il referendum costituzionale il prossimo 16 aprile.

Cavusoglu ha denunciato il fatto che i valori che tenevano unita l’Europa starebbero “sparendo uno per uno”. Fra questi, si può facilmente intuire, c’è quello della libera manifestazione delle opinioni politiche, che sarebbe stata preclusa ai ministri turchi sul suolo europeo. In particolare, nei riguardi dell’Olanda Cavusoglu ha affermato:

“Perché hanno cancellato la visita di un ministro degli Esteri? Sono stato là anche l’anno scorso, cos’è cambiato?”

Il presidente Erdogan è stato assai meno morbido. Durante una conferenza dei medici ad Ankara tenutasi martedì il presidente turco ha accusato gli olandesi di essere responsabili della morte di 8mila bosniaci musulmani, massacrati nel 1995 a Srebnica. “Conosciamo gli olandesi dai tempi del massacro di Srebnica”, ha detto Erdogan, “sappiamo quanto sia marcio il loro carattere (…) Nessuno dovrebbe cercare di darci lezioni di moralità, in particolare quelli che hanno le mani sporche di sangue”. I peacekeeper olandesi, secondo il presidente turco, avrebbero consentito colpevolmente che i Serbi bosiaci procedessero all’uccisione dei connazionali di fede musulmana in una città allora considerata “area sicura” dalle Nazioni Unite.
Nel frattempo un manipolo di hacker turchi ha violato numerosi account Twitter ufficiali, tra cui quello del Parlamento europeo, pubblicato frasi pro Erdogan e nelle quali Olanda e Germania vengono definite naziste.