Economia

Tsipras: a Natale 1 miliardo per i poveri. Alleanza con Trump?

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ATENE (WSI) – Cambio di rotta in Grecia. Il governo guidato da Alexis Tspiras dopo le misure di austerity imposte dall’ex Troika si prepara a dare ossigeno alle famiglie. Grazie all’avanzo primario pari al 2,2% del Pil, ben oltre l’1,75% chiesto da Bce, Ue e Fmi, Atene è riuscita ad accumulare un tesoretto pari ad 1 miliardo che distribuirà alle classi sociali più povere sotto forma di dividendo sociale.

La proposta arriva dal portavoce del governo Dimitris Tzanakopoulos che annuncia come a fine novembre saranno noti i dati quasi definitivi sulla performance economica di quest’anno di Atene e a quel punto il governo Tspiras potrà decidere se distribuire il dividendo. Molto probabilmente a Natale. Tempistica e modalità ancora non sono noti.

In ogni caso obiettivo di Tspiras è conquistare i consensi persi, ricompattando il partito rilanciando il “programma parallelo” di aiuti sociali promesso a inizio legislatura e invocato da tempo dalla sinistra di Syriza. Forse che sia davvero arrivato un vento nuovo in Grecia lo conferma il recente incontro di Tspiras con il presidente Donald Trump, incontro che ha posto le basi per un rafforzamento della cooperazione economica e di difesa tra Washington e Atene, indicato da Trump come il principale alleato della Nato.

Tra i temi al centro dell’incontro gli investimenti nelle risorse petrolifere greche e le basi militari. Considerando che negli ultimi tempi si è incrinato il rapporto tra gli Usa e la Turchia, la posizione strategica della Grecia potrà essere di particolare aiuto agli Stati uniti. Da qui l’urgenza posta al flusso degli investimenti nel paese ellenico – le riserve di petrolio greche sono stimate intorno ai 950 milioni di barili ma finora ne sono state scoperte solo 50 milioni. A giugno Atene ha approvato le domande presentare da un consorzio di aziende formato da Total, Exxonmobil e Hellenic petroluem per la perforazione al largo dell’isola di Creta. Ma la Grecia è un potenziale cliente per le esportazioni statunitensi di GNL, il gas naturale liquefatto su cui punta l’amministrazione Trump per rilanciare gli Usa nel campo energetico mondiale.