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Il Centro studi di Confindustria taglia la stime del PIL quest’anno e il prossimo.
Per la banca Usa, un aumento delle tariffe al 25% ridurrebbe il Pil della zona euro dello 0,3%.
Nel 2017 il PIL italiano ha registrato una crescita superiore alla media nazionale nel Nord-ovest e nel Nord-est (+1,8% per entrambe le ripartizioni), una dinamica lievemente inferiore nel Mezzogiorno (+1,4%) e un incremento più modesto nel Centro (+0,9%). Lo rivela l’Istat secondo cui nel 2017 l’occupazione (misurata in termini di numero di occupati) è cresciuta
In affanno la Germania le cui stime di crescita sono state riviste al ribasso.
Scende il PIL dell’Argentina nel I trimestre 2018 ma sopra le attese gli analisti.
Secondo l’Ifo il PIl della Germania crescerà meno del previsto nel 2018 e 2019.
La Gran Bretagna è intrappolata in un “torpore”, avverte la Camera di commercio di Londra, con una crescita che quest’anno dovrebbe scendere solo all’1,3%.
Lo mette in evidenza uno studio di Unimpresa. Meno crescita e perdita di competitività per le aziende che operano in contesto corrotto
L’economia tedesca rischia di chiudere l’anno in corso con una crescita più debole del previsto. Dopo la Bundesbank, anche l‘ultimo sondaggio condotto da Bloomberg, evidenzia una crescita meno vivace delle precedenti attese: il Pil 2018 è visto a +2,2 rispetto al +2,3% delle previsioni precedenti. Riviste al ribasso anche le stime per il 2019 (+1,9%
Secondo un’indagine della Boston Consulting Group, nel 2017 in Italia c’erano 394mila gli italiani milionari (patrimonio superiore a 1 milione di euro)