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Titoli tecnologici e trading online, attenzione alle reazioni dei mercati

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Ci sono due temi che nelle ultime settimane hanno attirato l’attenzione degli osservatori più attenti.
Il primo è legato al forte rialzo degli indici Usa favorito da un gruppo ristretto di titoli tecnologici e il secondo è dato dalla nuova impennata degli scambi effettuati dai piccoli risparmiatori attraverso le piattaforme di trading online proprio su questa ristretta pattuglia di azioni.

Un fenomeno in crescita

Secondo Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Echiquier la concentrazione eccessiva operata sui grandi nomi della tecnologia è un fenomeno in costante aumento. Se escludiamo i Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft) dall’indice, l’S&P 500 – ribattezzato S&P 495 – perde il 2% dall’inizio dell’anno mentre i 5 giganti totalizzano una performance del +45% nello stesso periodo. Questa dicotomia è continuata ad agosto, con i Gafam che guadagnavano il 13,5% e l’S&P 495 il 5% soltanto.

“Nelle ultime settimane, un quarto quasi dei volumi scambiati sui mercati americani è opera di investitori privati che hanno continuato ad acquistare questi titoli già eccessivamente detenuti.
Questi investitori sono, per natura, più sensibili alle notizie allarmistiche che vengono ampiamente diffuse sulle piattaforme di brokeraggio e dai guru del trading sui social. Quando i volumi degli altri operatori sono contenuti questi investitori possono innescare movimenti importanti, che vengono poi amplificati dagli algoritmi” avverte Artaz.

“Al di là di questa spiegazione tecnica – prosegue il gestore di La Financière de l’Echiquier – questo episodio ha il merito di mettere le cose in chiaro. Il settore tecnologico sta emergendo dalla crisi da grande vincitore ed è probabile che siamo all’alba di profondi cambiamenti negli stili di vita che accelereranno ulteriormente la digitalizzazione.
Resta tuttavia il fatto che la concentrazione dei flussi in acquisto su un numero troppo esiguo di titoli non è mai una buona notizia sul mercato borsistico.
Ciò rende effettivamente il segmento di mercato interessato particolarmente sensibile alla minima informazione negativa e incline a reazioni eccessive”.

Insomma la prudenza su questi titoli sembra proprio d’obbligo per non farsi abbagliare da facili guadagni.