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Tesla: titolo perde pezzi, ma c’è chi scommette su upside del 100% grazie all’IA

Tesla continua a perdere smalto Da inizio anno, il titolo del costruttore di auto elettriche ha perso sul terreno del Nasdaq il 36% circa, fanalino di coda dell’indice S&P 500 nel 2024, addirittura il secondo maggior ribasso. La capitalizzazione è quindi scesa sotto 500 miliardi di dollari. Ma c’è chi vede su rimbalzo dei prezzi del 100%.

Cosa c’è dietro la caduta

La svolta negativa risale a ottobre, quando la domanda di auto elettriche ha iniziato a rallentare. La portata di questa debolezza è diventata evidente il 2 aprile, quando la società ha reso noto le consegne del primo trimestre, significativamente inferiori alle aspettative degli analisti ( 386.810 veicoli, -8,5% circa rispetto al primo trimestre del 2023).

Numeri che hanno ospinto gli analisti di Morningstar ad aggiornare  le consegne per l’intero anno 2024, che “saranno pressoché invariate rispetto al 2023, con poco più di 1,8 milioni di veicoli, ovvero inferiori alla nostra precedente stima di crescita del 10%”. Rivista al ribasso anche la stima del fair value per Tesla a 195 dollari per azione, da 200 dollari contro i 155 dollari attuali (18 aprile).

Nella serie di notizie negative, l’azienda ha poi fatto sapere di abbandonare i piani per la produzione di un veicolo più piccolo ed economico per concentrarsi sulla costruzione di robotaxi. Infine, ultimo colpo, l’annuncio del gruppo di auto elettriche di un ridimensionamento del 10% del personale.

Come scrivono gli analisti di e Toro:

Tesla invece continua a perdere colpi, scendendo alla quindicesima posizione mondiale per capitalizzazione di mercato, superata recentemente da JP Morgan, Visa e Novo Nordisk, e con solo 620 milioni di dollari di differenza rispetto a Walmart. Le strategie dell’azienda, inclusi il prossimo lancio del robotaxi e i tagli al personale nell’ambito di una revisione dei costi, non stanno riscuotendo il favore degli investitori. La realtà è che Tesla, dopo aver attratto gli automobilisti più innovativi e sensibili all’ecologia, non è riuscita a proporre veicoli elettrici a prezzi accessibili per la classe media. Quest’ultima non trova vantaggi significativi nel passaggio a questa nuova tecnologia a causa dei lunghi tempi di ricarica, dei costi elevati e di un’energia non più vantaggiosa economicamente. I consumatori tendono quindi a attendere che sul mercato siano disponibili opzioni più allettanti. La concorrenza cinese, benché geograficamente limitata, potrebbe rappresentare una minaccia crescente, specialmente per Tesla, che rischia di subire perdite sia in termini di quote di mercato sia di redditività. 

C’è chi scommette su raddoppio dei prezzi

Tra gli analisti c’è tuttavia chi crede che il produttore di veicoli elettrici uscirà rafforzato dalla “recessione dei veicoli elettrici” e mette in guardia gli investitori dall’ignorare gli sviluppi dell’azienda legati all’intelligenza artificiale.

Sono di questa idea gli esperti di di Morgan Stanley, secondo cui Tesla ha caratteristiche significative per essere valutata come beneficiaria dell’IA.

Ma prima che Tesla possa essere valutata come un’azienda di intelligenza artificiale – spiegano gli analisti – il produttore di veicoli elettrici deve concentrare gli sforzi sulla stabilizzazione del suo core business per arginare le revisioni negative degli utili viste finora.

L’attuale recessione dei veicoli elettrici, in cui la domanda continua a diminuire, sta entrando nella fase successiva, in cui, come i suoi concorrenti del settore automobilistico, Tesla si concentrerà sull’aumento dell’efficienza, non solo tagliando i costi ma anche implementando cambiamenti strategici.

Secondo Morgan Stanley, potrebbero essere necessari ancora alcuni trimestri perché Tesla riesca a superare la tempesta ma la casa d’affari ritiene che una volta che le onde ribassiste si saranno dissolte, le altre attività del produttore di veicoli elettrici potranno essere messe sotto i riflettori.
Secondo Morgan Stanley, l’attività principale di Tesla nel settore automobilistico rappresenta solo un quinto, ovvero 62 dollari per azione, della sua stima del valore complessivo del produttore di veicoli elettrici, pari a 310 dollari per azione (il doppio delle quotazioni attuali). Confermato il rating overweight.

Verso votazione compenso e trasferimento sede

Gli azionisti di Tesla, durante la prossima riunione annuale in programma il 13 giugno, voteranno sul ripristino del compenso che vale fino a 55,8 miliardi di dollari per l’amministratore delegato Elon Musk, annullato da una giudice del Delaware tre mesi fa, aveva annullato all’inizio del 2024 dopo aver stabilito che l’accordo di compensazione da record era “profondamente imperfetto”.

Il pacchetto retributivo era stato invalidato dopo che un azionista ha portato la società in tribunale sostenendo che era Musk e non il consiglio di amministrazione a controllare la compagnia.

Non solo. All’ordine del giorno, ci sarà anche il voto sullo spostamento della sede legale della società dal Delaware al Texas, come richiesto da Musk dopo la sentenza della giudice. Il Delaware è la sede preferita da oltre il 60% delle aziende Fortune 500 perché lo stato ha un solido quadro giuridico dedicato alla risoluzione delle questioni aziendali.