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Tasse e fisco, i quarantenni sono i più tartassati

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ROMA (WSI) – Tasse e fisco sembrano essere stati i protagonisti della campagna elettorale appena conclusa, ma nessuno degli schieramenti ha seriamente approfondito la questione cruciale della pressione fiscale. Anche all’estero questo è percepito come uno dei problemi centrali che potrebbe risollevare o affossare il nostro Paese.

Il Wall Street Journal ha pubblicato i risultati di un’inchiesta dai quali emerge che gli italiani nati negli anni ’70 pagano il 50% di tasse in più rispetto ai concittadini della generazione precedente. Il potere d’acquisto è sempre più ridotto: non bastava l’impossibilità di ottenere prestiti, c’è anche una tassazione record.

La sperequazione generazionale non si ferma qui: non solo per i quarantenni italiani è una chimera richiedere un finanziamento per comprare casa e avere lo stesso tenore di vita dei propri genitori, ma sarà anche difficile ottenere lo stesso trattamento pensionistico.

Oltre al danno anche la beffa: chi oggi ha quarant’anni paga il 50% di tasse in più di chi ne ha sessanta, ma percepirà il 50% di pensione in meno in media. Come riequilibrare i benefici fra le generazioni? Sarà materia scottante per il prossimo Governo che, non esclude il quotidiano statunitense, potrebbe dover stringere ulteriormente la cinghia se la situazione economica non migliorerà.

Di cosa dovrà occuparsi esattamente il prossimo Esecutivo? Gli ostacoli più grandi sono la riduzione della pressione fiscale, giunta al 38% su uno stipendio medio annuo di 30 mila euro contro il 25% del 1992; l’abbattimento del debito pubblico, che dal 1992 è schizzato al 127% crescendo del 25%; i salari troppo bassi e la carenza cronica di investimenti strutturali. Riusciranno i nostri eroi a compiere il miracolo?

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Super Money – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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