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La valuta in perdita dopo la decisione della Banca centrale di lasciare invariati i tassi. Ma in futuro la politica monetaria potrebbe essere più espansiva. Analisi tecnica principali rapporti di cambio.
Euro/dollaro: l’area che comincia a 1.3140 e che si estende fino a 1.3165 (media a 21 oraria e punti di massimo precedenti) potrebbe essere considerata come resistenza. Altri valori su cui focalizzarsi.
Prevista una grande volatilità. Le varie classi di asset dovranno prepararsi alla crisi di astinenza che si presenterà quando la Fed staccherà la spina al quantitative easing.
Euro/dollaro: le medie orarie risultano essere impostate a rialzo ed i prezzi continuano a muoversi sopra di esse (la 100, in ultima istanza, sta facendo da supporto dinamico).
Analizzando il mercato giapponese, nonostante le cadute degli ultimi giorni, scopri che la volatilità è lontana dai massimi e che le azioni costano relativamente poco.
Il valore dell’azionario globale è sceso di -$2.500 miliardi da quando, lo scorso 22 maggio, Ben Bernanke ha detto che la Fed potrebbe ridurre la portata del QE.
Sulla moneta unica: attenzione all’eventuale superamento di 1.3330, che potrebbe portare ad aumenti di volatilità a rialzo e alla media mobile a 21 periodi passante su un grafico a 4 ore.
La ripresa dello yen conferma il quadro di risk off andatosi a creare. Le banche non saranno incentivate a prestarsi denaro e quindi tutto rimarrà presumibilmente così.
Trainano i ribassi, utility e beni di prima necessità. Il futuro della politica monetaria accomodante della Fed resta un grande interrogativo tra gli investitori, il cui nervosismo si è tradotto oggi in una maggiore volatilità sui listini.
Festività in Gran Bretagna e Usa tengono i mercati chiusi. Azionario potrebbe tentare recuperi nei prossimi giorni. Create posizioni short sugli indici oppure no?