Fabi pagina 6
A lanciare la bomba è Lando Sileoni, segretario generale della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), il principale sindacato di settore.
A dare i numeri il sindacato autonomo Fabi che lancia anche un monito: il Fondo esuberi dei bancari “non deve essere toccato”, altrimenti “sarĂ guerra.
Il numero uno a convegno Fabi: “Per riappropriarci della rete commerciale del Monte dei Paschi di Siena ci vorrĂ tempo, ci vorranno forse anni”.
12mila e oltre i posti di lavoro nelle prime cinque banche italiane che in quattro anni, dal 2012 al 2016, sono andati in fumo
Il modo in cui si è conclusa la vicenda Generali-Intesa SanPaolo, con la banca che ha deciso di fare dietrofront rispetto alle iniziali mire sul Leone di Trieste è stato il “migliore per il Paese”. E’ quanto ha detto Jean-Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit, a margine dell’evento organizzato dalla Fabi a San Donato Milanese.
Il numero uno della banca ha reso noto che i grandi azionisti attuali di UniCredit hanno “tutti” sottoscritto l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro e ha parlato di “futuro luminoso”.
Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (sindacato di maggioranza nel gruppo Bpm), lancia un appello in vista dell’assemblea degli azionisti di BPM, che sabato dovrĂ esprimersi sulla fusione con Banco Popolare, affinchĂ© siano presento anche i rappresentanti della sistema bancario e di sistema bancario per vigilare il corretto svolgimento dei lavori. Da segnalare che
Ok dei sindacati del credito “senza se e senza ma” alla fusione Bpm-Banco Popolare. Così Agostino Megale, numero uno della Fisac Cgil: “Tutti i sindacati nazionali sostengono unitariamente la fusione senza se e senza ma nell’attuale scenario, che vede una parte del sistema bancario nella tempesta, siamo di fronte alla prima operazione di politica industriale
Tra la crisi, ristrutturazioni, chiusure e trasferimenti il settore bancario ha subito una perdita in tre anni di 12mila lavoratori e altri potrebbero aggiungersi da qui al 2020.
Unicredit pronto a tagliare 5740 uscite a cui si aggiungono altre 540 definite nell’aggiornamento di piano industriale 2015-18 e ulteriori 400 derivanti dalla possibile cessione del ramo leasing.