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Referendum indipendenza curdi in Iraq: l’impatto su petrolio e Medioriente

Da Iraq e Turchia misure punitive per colpire l’economia della regione: prezzi petrolio farebbero un gran balzo in caso di conflitto militare, che non è da escludere.

Referendum indipendenza curdi in Iraq: “hanno vinto i si”. Turchia e Iran furiosi

Dopo una vita passata senza una patria e una nazione che riconoscesse la loro lingua e cultura, i curdi iracheni si sono presi il diritto con la forza del voto popolare. Il leader dei curdi in Iraq ha annunciato ieri che il popolo della parte settentrionale del paese ha votato si all’indipendenza in un referendum

Petrolio sopra $51 su tensioni per referendum indipendenza curdi in Iraq

Per la terza volta in dieci sedute, i contratti sul WTI con consegna novembre hanno oltrepassato la soglia dei 51 dollari al barile, questa volta interrompendo la corsa sui massimi da maggio. A sostenere i prezzi della materia prima sono le tensioni circa il risultato del referendum per l’indipendenza dei curdi in Iraq. Un contributo

Curdi affiliati agli Usa e Turchia sull’orlo di una guerra

Usa in mezzo a due fuochi. Erdogan intanto si sta riavvicinando alla Russia di Putin, che invece in Siria combatte tutti i ribelli anti governativi, anche i curdi.

Raqqa, nuova offensiva dei curdi in Siria: “bombe al fosforo” contro l’ISIS

Grande passo in avanti nell’offensiva contro lo Stato islamico in Siria. Dopo otto mesi di avvicinamento, le Forze democratiche siriane, piattaforma guidata dai curdi e composta anche dalle forze arabo siriane, stanno invadendo Raqqa con l’ISIS in arretramento. Attivisti siriani, vicini all’opposizione e in contatto con famiglie a Raqqa, hanno però denunciato attacchi “con bombe

Isis uccide due combattenti curdi con un drone

E’ uno degli ultimi attacchi da parte dell’Isis realizzati usando droni carichi di esplosivi

Turchia: nessuna tregua coi curdi siriani, si ritirino oltre l’Eufrate

La Turchia ha annunciato che non prenderà parte a nessuna tregua che riguardi le milizie curde presenti nel Nord della Siria, una distensione di cui avevano parlato ieri dagli Stati Uniti come un fatto già avvenuto. Lo ha dichiarato il ministro turco per gli affari con l’Unione Europea Omer Celik: “Nessun compromesso con i curdi”.