Società

Svezia non può vietare contanti per “colpa degli anziani”

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NEW YORK (WSI) – Se i piani del governo dovessero andare a buon fine tra cinque anni la Svezia diventerà la prima società utopica senza più contanti. Nel paese scandinavo i contanti sono finiti in disuso tra i più giovani, tanto che alcuni studenti intervistati dai media nazionali hanno espresso l’opinione secondo la quale “nessuna usa più le banconote” e dunque “penso che la nostra generazione potrà vivere senza“. Sono le dichiarazioni fatte a The Local da una universitaria 23enne, Hannah Ek, dell’Università di Gothenborg.

Come scrive The Local “i pagamenti in contanti rappresentano non più del 2% del valore di tutte le transazioni effettuate in Svezia e la stima scenderà sotto lo 0,5% nei prossimi cinque anni”. Non è così impensabile dunque per le autorità parlare di un divieto dei contanti dalla circolazione. Mettere al bando il cash consentirebbe alle banche di scongiurare eventuali corse agli sportelli e alle autorità di politica monetaria di imporre tassi negativi senza più alcun freno o rischio di destabilizzare il sistema creditizio.

Secondo Visa, nel paese scandinavo i bancomat sono tre volte più utilizzati rispetto agli altri paesi europei. Persino i senzatetto ormai accettano pagamenti con carte di credito. “Anche i rivenditori nei mercatini di frutta e verdura, gli artisti di strada e i venditori ambulanti di riviste per clochard accettano pagamenti elettronici con la popolare App per smartphone Swish”.

Anche stabilimenti come chiese e musei preferiscono pagamenti elettronici ora e “più ella metà delle filiali delle maggiori banche del paese, tra cui SEB, Swedbank, Nordea e altre, non hanno contanti a disposizione e non sono accettati depositi in denaro liquido”, come riporta il New York Times.

Uno dei membri dell’arcinoto gruppo musicale svedese degli Abba, Bjorn Ulvaeus, ha dichiarato di non usare banconote da almeno otto anni. Tanto che l’impero aziendale della band ha deciso di non accettare più pagamenti in contanti.

Presto società utopica senza contanti

Prima di realizzare il “sogno” di un paese senza più contanti, le autorità dovranno però aspettare almeno una generazione, secondo il governo e i rappresentanti delle organizzazioni dei pensionati come Christina Tallberg, presidente della PRO, che conta 400 mila membri iscritti. “per molti anziani è ancora importante avere la possibilità di ricorrere alle banconote”.

Il ministro svedese dei Mercati Finanziari, Per Bolund, ha spiegato all’emittente americana Bloomberg che le banche svedesi non possono aspettarsi di “uscire del tutto dal business della gestione dei contanti” da un giorno all’altro. Questo perché, “sfortunatamente” alcuni cittadini ancora li usano e continueranno a farlo. Ma tra una generazione tutto potrebbe essere pronto.

“La Svezia non è ancora una società senza contanti e non potrà esserlo nel prossimo futuro”, perché alcuna gente incontra ancora delle difficoltà a usare unicamente metodi di pagamento elettronico, in particolare i più anziani e le persone diversamente abili”.

“Dobbiamo garantire che l’economia funzioni bene per tutti, e che tutti possano scegliere il metodo di pagamento che preferiscono”. Stefan Ingves, il governatore della banca centrale Riksbank, ha detto che il governo dovrebbe fare passare una legge che costringa le banche a fornire anche servizi in contanti.

Meno del 5% dei clienti che visita le nostre filiali usa i contanti”, ribatte a Ingves la Swedbank. “Ovviamente non abbiamo banconote a portata di mano, è normale dal momento che difficilmente le visite della clientela hanno a che fare con i contanti”.

In Svezia i tassi sono negativi del -0,55% quindi forse sarebbe meglio tenere a casa i propri contanti rimasti, piuttosto che metterli in banca. Se gli interessi di riferimento della banca centrale dovessero scendere ancora, le banche si vedranno costrette a razionalizzare i costi, trasferendo l’aumento dei costi sui correntisti. A quel punto si verificherà una corsa agli sportelli che impedirà alla Riksbank di imporre un costo del denaro ancora più al di sotto dello zero.

Fonte: New York Times