Economia

Superbonus, il governo studia soluzioni ai crediti incagliati

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Doppia apertura del Governo nei confronti del Superbonus. Sarà possibile utilizzare gli F24 per sbloccare l’annoso tema dei crediti incagliati. Ma sicuramente l’ipotesi più importante è quella relativa alla possibilità di cedere i crediti derivanti dai lavori legati al posto sisma e per gli incapienti.

Il Governo Meloni ha quindi aperto due porte molto importanti, per quanto riguarda il Superbonus. Ma sicuramente viene confermato il cambio di rotta sulla misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle. In estrema sintesi, i bonus edilizi continueranno a rimanere solo e soltanto nella formula della detrazione di imposta direttamente nella dichiarazione dei redditi. Questa apertura, comunque, è stata accolta favorevolmente dalle associazioni di categoria, che sottolineano di essere soddisfatte a metà e adesso sperano che vengano introdotti nuovi correttivi nella conversione del decreto in parlamento.

Superbonus, le rassicurazioni del Governo

Sul Superbonus, il Governo ha provato a dare alcune rassicurazioni. Il nuovo esecutivo ha, infatti, ribadito il proprio impegno a trovare le soluzioni più adatte per andare incontro alle imprese del settore edilizio, le quali hanno operato rispettando completamente le norme. Qualche rassicurazione, il governo, ha provato a darla direttamente nel tavolo convocato per ascoltare le preoccupazioni delle associazioni di categoria, dopo che è stato varato il nuovo decreto sul Superbonus. A questa tavola rotonda hanno partecipato:

  • Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza;
  • Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia;
  • Gilberto Picchetto, Ministro dell’Ambiente;
  • Fausta Bergamotto, sottosegretaria all’Industria.

Nel corso dell’incontro, il Governo ha ribadito che i bonus per l’edilizia continueranno ad essere operativi, nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi.

I crediti incagliati

Sicuramente uno dei problemi più importanti, legati al Superbonus, sono i crediti incagliati. Una vera e propria bolla da sgonfiare del valore di 19 miliardi di euro: la strada da percorrere, almeno quella indicata direttamente dal Governo, è di andare ad intervenire attraverso il meccanismo della compensazione con il modello F24. Questo significa che, almeno per il momento, la strada da percorrere è una soltanto: non si valutano altre ipotesi ventilate nel corso di questi giorni. Non si pensa a fare ricorso alle cartolarizzazioni o al Cdp. E non si chiederà aiuto alle partecipate di Stato, come sono Enel ed Eni.

Per il momento il tavolo di lavoro sul Superbonus è solo all’inizio. Soffermandosi sui cosiddetti crediti incagliati, il Governo ha rimandato la discussione ad un nuovo tavolo. Qualche soluzione, in questo ambito, potrebbe arrivare per le imprese più piccole e per quelle che stanno operando nella ricostruzione post-sisma. Tra le varie aperture del Governo, vi è anche quella riservata agli incapienti, che potrebbero continuare ad usufruire della cessione del credito per tutti i bonus edilizi.

Almeno in parte, si dicono soddisfatte le sigle di categoria presenti al tavolo. Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, ha spiegato che “abbiamo trovato apertura e grande consapevolezza da parte del governo che vanno sbloccati i crediti pregressi, quindi un’apertura all’F24 che era una proposta nostra e di Abi, e un tavolo immediato per il futuro”. Confedilizia, invece, risulta essere soddisfatta solo a metà: chiede soluzioni anche per il futuro e confida in qualche modifica in fase di conversione del decreto, a partire dalla possibilità di avere una fase transitoria un po’ più lunga.