Economia

Superbonus, i crediti potranno essere ripartiti in dieci anni

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Banche, imprese edilizie ed altri cessionari titolari di crediti da superbonus, sismabonus e bonus barriere architettoniche, dal 2 maggio 2023 avranno la possibilità di ripartire in dieci anni i crediti, che non hanno ancora utilizzato e per i quali doveva essere stata comunicata la prima opzione entro il 31 marzo 2023.

I diretti interessati, per poter ripartire in 10 anni i crediti del Superbonus, dovranno utilizzare una nuova funzionalità messa a disposizione dal prossimo mese di gennaio direttamente dall’Agenzia delle Entrate. A comunicarlo è stato lo stesso ente, attraverso un provvedimento firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini, con il quale sono state recepite le ultime norme della legge sui crediti dei bonus edilizi.

Superbonus, crediti spalmabili in dieci anni

I crediti fiscali relativi al Superbonus, al Sismabonus e al bonus barriere architettoniche saranno spalmabili in dieci anni. Potranno usufruire di questo vantaggio le imprese edili, le banche ed i cessionari: a stabilirlo è stato il provvedimento 132123/2023 dell’Agenzia delle Entrate, che è stato emesso per fornire le istruzioni relative alle direttive introdotte attraverso il Decreto Legge n. 11/2023.

I diretti interessati, a questo punto, dovranno far ricorso direttamente alle funzionalità che l’Agenzia metterà a disposizione dal prossimo 2 maggio 2023 nell’area riservata della propria piattaforma online.

In un primo momento sarà possibile decidere di ripartire su dieci anni anche solo una parte dei crediti disponibili. In un secondo momento i contribuenti avranno la possibilità di perfezionare la richiesta: una possibilità vista positivamente soprattutto da chi, con il passare del tempo, acquisisce ulteriori crediti.

Tutte le rate dovranno avere lo stesso importo e si applicano ai crediti che sono maturati a seguito delle prime cessioni o dagli sconti in fattura, che devono essere stati comunicati all’Agenzia delle Entrate entro e non oltre il 31 marzo 2023.

Come devono essere spalmati i crediti

I crediti oggetto di questa misura sono quelli relativi al Superbonus, al Sismabonus e al bonus barriere architettoniche. All’interno del provvedimento viene sottolineato esplicitamente che la ripartizione può essere effettuata sui crediti relativi:

  • riferiti all’anno 2022 e agli anni successivi, per quanto riguarda la prima cessione del credito Superbonus o per lo sconto in fattura, che deve essere stato comunicato all’Agenzia delle Entrate entro e non oltre il 31 ottobre 2022;
  • riferiti all’anno 2023 e agli anni seguenti per i crediti che derivano dal Superbonus, che devono necessariamente essere stati comunicati all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 1° novembre 2022 ed il 31 marzo 2023;
  • riferiti all’anno 2023 e agli anni successivi per i crediti che derivano da Sismabonus e bonus barriere architettoniche, che siano stati comunicati all’Agenzia entro il 31 marzo 2023.

La misura ha comunque un limite: le rate annuali dovranno essere utilizzate esclusivamente in compensazione. Non potranno essere cedute in nessun caso.

Ma proviamo ad effettuare un caso pratico, per comprendere meglio come funziona la misura. Poniamo il caso di un’impresa edile che vanti crediti per 10 mila euro, che hanno superato la capienza fiscale per l’anno 2023, pari a 4 mila euro. A seguito della compensazione effettuata nel 2023, l’azienda dovrà recuperare ancora 6 mila euro: questo importo potrà essere ripartito in quote uguali di 600 euro annui, nel periodo compreso tra il 2024 ed il 2033. Questo calcolo potrà essere aggiornato, nel caso in cui l’azienda dovesse accumulare ulteriori crediti, che dovranno essere comunicati con regolarità all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’apposita sezione del sito internet, che sarà attivo a partire dal maggio 2023.