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Steve Eisman, Mr Big Short: “Altro che Usa, questo è il cigno nero dei mercati”

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Steve Eisman, l’investitore che aveva scommesso su un crollo del settore immobiliare americano nel 2007-2008 e reso celebre anche fuori dagli ambienti di Wall Street grazie al film “The Big short”,  non è preoccupato per il sistema finanziario americano che ritiene solido, quanto piuttosto dalle proteste ad Hong Kong, considerate il vero “cigno nero” per i mercati finanziari, ovvero eventi  difficili da prevedere e pertanto particolarmente dannosi.

Queste ultime previsioni potrebbero – secondo l’investitore americano – mettere a repentaglio un qualsiasi accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e potrebbero pesare sull’economia globale.

“Penso che il potenziale cigno nero, se c’è un cigno nero in questo momento, è quello che sta accadendo a Hong Kong in questo momento”, ha detto Eisman in un’intervista alla CNBC. “La gente che sta protestando non intende smettere, il governo cinese non sembra volere cedere, quindi se la calma non prevale è possibile che le cose a Hong Kong diventino davvero brutte”.

Migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade di Hong Kong dall’inizio di giugno, a causa dell’opposizione a una legge di estradizione, ora sospesa, che avrebbe permesso alle persone di essere estradate nella Cina continentale.  La legge era stata vista come una minaccia agli standard di libertà accordati dal governo cinese a Hong Kong. Dopo il ritiro della legge, le proteste sono proseguite con nuove rivendicazioni, tra cui le dimissioni del governo locale, più libertà e più democrazia.

“Questo non sarà positivo in termini di negoziazione di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, non sarà affatto positivo per i mercati globali”, ha affermato Eisman.

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