
Sui mercati inglesi torna l’incubo del flash crash della sterlina. La valuta britannica, scesa ai minimi di un mese, sta vivendo un ottobre da dimenticare. La settimana si appresta a diventare la peggiore da ottobre di un anno fa. La moneta continua a indebolirsi su dollaro ed euro, afflitta com’è dalle prospettive economiche negative e dalle incertezze politiche mentre le trattative post Brexit con l’Ue sono arenate in una fase di stallo.
La sterlina è sottoposta a pressioni al ribasso da qualche tempo ma negli ultimi giorni si sono intensificate. Specialmente ora che è in dubbio il futuro della primo ministro Theresa May. Grant Shapps, un parlamentare del campo dei conservatori (partito al governo di cui May è leader), ha ammesso che sta escogitando un piano per chiedere nuove elezioni interne al partito con l’obiettivo di nominare una nuova guida dei Tories o per lo meno di rafforzare la posizione della persona in carica.
Secondo lui i parlamentari “hanno perfettamente il diritto” di chiedere che venga messa in discussione la leadership di May dopo il risultato delle elezioni anticipate – deludente per i conservatori, che tanto le hanno volute – e le difficoltà incontrate sinora nel trovare una strategia chiara nei negoziati sulla Brexit. Incertezze che sono anche valse a May il soprannome di “Maybe” (tradotto: “Forse“).
Interpellato dall’emittente radiofonica della BBC ieri, Shapps ha spiegato che “i risultati elettorali non sono per niente stati quelli che ci aspettavamo, e ancor meno quelli che lei (Theresa May, NdR) aveva anticipato e desiderato. A volte quando succedono imprevisti del genere bisogna prendersi la responsabilità per le proprie azioni“.
“È un’opinione che ho da un po’ di tempo e sono diversi i colleghi che la pensano come me, compresi cinque ex ministri”, ha concluso Shapps, rincarando la dose. La sterlina perde lo 0,4% a quota $1,3065 stamattina: si tratta del livello più basso dal 7 settembre. In settimana la sterlina ha ceduto il 2,5% sinora, il peggior risultato da ottobre 2016.
L’andamento è in parte dovuto alla forza del dollaro Usa, favorito dall’incremento delle chance che la Federal Reserve decida un altro rialzo dei tassi di interesse quest’anno, probabilmente a dicembre. Intanto si segnala una certa tensione anche sul mercato secondario del reddito fisso, con il rendimento del bond decennale governativo inglese che è salito di due punti base all’1,41%.
Ma la sterlina è anche ai minimi di tre settimane sull’euro (al momento fa segnare un computo negativo del -0,3% a quota 1,1169 euro. Lo strategist di CMC Markets Michael Hewson ritiene che dietro alla prova pessima della sterlina ci siano i timori di instabilità politica in un periodo molto delicato per il futuro dell’economia britannica, ma anche i dati macro economici deludenti. Si stima inoltre che il segretario dello Scacchiere Philipp Hammond sia costretto a varare un piano di austerity pesante per poter fare tornare i conti in ordine.
Sul breve termine Hewson non vede grandi cambiamenti sul piano politico. “L’ultima cosa di cui la sterlina, il partito di centro destra e soprattutto il paese hanno bisogno è un’altra battaglia auto referenziale per la leadership”. Per Neil Jones, che a Londra è a capo della divisione Forex della banca Mizuho, a prescindere dal futuro di May, la sterlina non può che andare in una direzione: giù.