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Dopo sanzioni Onu, Corea del Nord minaccia Usa: “vendetta mille volte più grande”

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Soffiano venti di guerra tra Stati Uniti e Corea del Nord. “Gli Stati Uniti sono pronti a tutte le opzioni per contrastare la minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord, compresa quella di una guerra preventiva”, ha detto ieri il consigliere per la sicurezza nazionale americano, H.R. McMaster, in un’intervista alla Mnsbc. Dichiarazioni che seguono i due test su missili balistici intercontinentali realizzati dal regime di Pyongyang lo scorso mese.

“Se mi chiedete se stiamo preparando piani per una guerra preventiva rispondo di sì, una guerra per porre fine alle minacce di un attacco nucleare della Corea del Nord verso gli Stati Uniti”, ha affermato McMaster. “Il presidente Trump è stato molto chiaro su questo. Ha detto che non tollererà più le minacce della Corea del Nord. Per lui è intollerabile che abbiano armi nucleari che possano minacciare gli Usa. L’opzione militare è dunque sul tavolo”. McMaster ha aggiunto di essere consapevole che ogni attacco alla Corea del Nord potrebbe portare a “una guerra molto costosa che potrebbe causare sofferenze immense soprattutto alla popolazione sudcoreana”.

Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha votato all’unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord proprio a causa del suo programma missilistico. Tra queste, spiccano il bando all’export nordcoreano e agli investimenti stranieri nel Paese.

“Questa risoluzione è il più grande pacchetto singolo di sanzioni deciso nei confronti di un Paese da generazioni” ha sottolineato l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, dopo il via libera dell’Onu alle nuove misure restrittive contro Pyongyang.

La risoluzione vieta inoltre ai Paesi membri di aumentare il numero di nordcoreani che lavorano all’estero, impedisce nuove joint venture con il regime e qualsiasi nuovo investimento in quelle correnti. Inoltre, altri nove individui e quattro entità vengono aggiunti alla lista nera, inclusa la Foreign Trade Bank nordcoreana.

Dopo le nuove sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu contro il paese asiatico, non si è fatta attendere la risposta di Pyongyang. Che, in un comunicato, ha detto che la vendetta della Corea del Nord sarà “mille volte più grande”. Per il regime, le sanzioni sono il frutto di un “odioso complotto degli Usa per isolare e soffocare” la Corea del Nord. Le misure, prosegue la nota, non costringeranno mai il Paese a trattare sul suo programma nucleare.

Intanto anche la Cina scende in campo. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi – parlando a Manila prima di un summit sulla sicurezza regionale – ha esortato il suo omologo nordcoreano, Ri Yong Ho, a rispettare le risoluzioni dell’Onu e cessare le provocazioni, inclusi i test missilistici e nucleari. Wang ha inoltre invitato gli Usa e la Corea del Sud a “fermare le crescenti tensioni”, affermando che tutte le parti in causa dovrebbero tornare al tavolo dei negoziati.