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Brexit, Spagna riconoscerà residenza a 400mila britannici

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La Spagna interviene con forza nel dibattito sulla Brexit dura e il futuro dei cittadini britannici residenti nel Paese iberico. Secondo quanto riferisce il quotidiano El Pais, Madrid è pronta a riconoscere il permesso di residenza spagnola a 400mila cittadini britannici nel caso si concretizzasse i recesso dall’Ue più traumatico.

La misura, che sarà discussa in giornata dal consiglio dei ministri spagnolo in vista di un decreto, verrebbe applicata a tutti i cittadini britannici che si trovano in Spagna. Questo schema verrebbe applicato anche ai cittadini britannici che non dispongono di un riconoscimento di residenza permanente allo scoccare della Brexit.

L’attivazione dell’articolo 50 è prevista per il 29 marzo, ma alla luce delle divisioni di vedute tra governo e parlamento nel Regno Unito, è altamente possibile che venga rimandata. L’Ue vorrebbe che slittasse di due anni, in modo da dare tempo a Londra di ripensarci, mentre il governo vorrebbe prendersi tre mesi di tempo massimo, nella speranza di convincere Bruxelles a rivedere alcune parti critiche dell’accordo firmato a dicembre. Primo fra tutti il nodo del backstop al confine tra le due Irlande.

“Quanto contemplato in tale decreto si applicherà anche ai cittadini e alle società britanniche di Gibilterra”, spiega il Pais, con l’obiettivo di “proteggere gli interessi spagnoli, in particolare quelli a Gibilterra, un’area gravata dalla disoccupazione e dalla mancanza di opportunità economiche”.

Gibilterra, la misura tramite decreto sarà temporanea

La misura sarà temporanea, fino a quando non verrà articolata una nuova relazione fra Ue e Regno Unito. Madrid, però, ribadisce di avere l’ultima parola sull’applicazione a Gibilterra di qualsiasi accordo Ue-Regno Unito.

Applicando il principio di reciprocità, il governo spagnolo confida che la stessa garanzia sui diritti dei transfrontalieri sia applicato anche ai suoi 9mila cittadini che ogni giorno si recano a Gibilterra per lavorare.

Un precedente decreto del governo spagnolo aveva già preparato il terreno per la Brexit, prevedendo l’assunzione di 1.735 persone addette a mansioni come il controllo delle frontiere e delle dogane.