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Silicon Valley Bank, l’Ocse rassicura: nessun rischio di “crisi sistemica”

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L’Ocse scarta ogni rischio di “crisi sistemica” dopo il fallimento della Silicon Valley Bank. “Siamo in una situazione molto diversa dal 2008”, ha detto il capoeconomista, Alvaro Pereira. “Abbiamo una regolamentazione più forte, le banche centrali e i regolatori hanno imparato dalle crisi precedenti e gran parte delle banche mondiali sono ben capitalizzate”. Anche se “possiamo assistere ad episodi di turbolenze, non consideriamo” il fallimento della banca statunitense “come un rischio sistemico al momento attuale”. Quanto al Crédit Suisse, a suo avviso “le autorità svizzere hanno reagito molto rapidamente per limitare i rischi di contagio”.

Le previsioni dell’Ocse

Secondo il report Economic Outlook dell’Ocse di metà anno, intitolato “A fragile Recovery”, la ripresa economica globale è ancora fragile. L’Ocse ha rivisto al rialzo le stime di crescita mondiale per il 2023 e il 2024, migliorando le prospettive di crescita per l’Ue e gli Usa, ma i rischi rimangono orientati verso il basso. L’incertezza riguardo all’andamento della guerra in Ucraina e sulle sue conseguenze è la principale preoccupazione, mentre la direzione e la forza dei cambiamenti di politica monetaria è difficile da valutare e potrebbe mantenere vulnerabili i mercati finanziari.

Secondo l’Ocse, la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva fino a quando non vi saranno chiari segnali che le pressioni inflazionistiche si saranno ridotte e quindi saranno necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse in molte economie, compresi gli Stati Uniti e l’Eurozona, dove è probabile che i tassi ufficiali rimarranno elevati per gran parte del 2024.

L’Ocse ha rivisto al rialzo le stime di crescita globale per il 2023 e il 2024, con un Pil indicato a +2,6% quest’anno ed a +2,9% il prossimo, ma la ripresa è ancora fragile e il sostegno fiscale deve concentrarsi maggiormente sui più bisognosi.

L’Ocse ha anche migliorato le previsioni di crescita della Russia, che si contrarrà in modo meno pronunciato del previsto: il Pil segnerà -2,5% quest’anno con una revisione al rialzo di 3,1 punti percentuali rispetto alla stima di novembre, e -0,5% nel 2024 (-0,3 punti percentuali rispetto al precedente report).

Inoltre, l’inflazione dovrebbe moderarsi gradualmente nel 2023 e nel 2024, ma rimanere al di sopra degli obiettivi delle banche centrali fino alla seconda metà del 2024 nella maggior parte dei paesi.

Il miglioramento delle prospettive è ancora fragile. L’Ocse ha sottolineato che i rischi sono diventati un po’ più bilanciati, ma rimangono orientati verso il basso. Un migliore orientamento delle politiche di sostegno aiuterebbe a garantire la sostenibilità della ripresa economica globale.