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Borsa Milano +5%. Effetto Draghi, banche volano oltre +9%

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MILANO (WSI) – Borsa di Milano e le altre piazze del continente, così come l’azionario globale, ci hanno ripensato e, il giorno dopo la decisione storica della Bce di tornare a fare fuoco, sono tornate a inanellare quei guadagni che nella giornata di giovedì, verso il finale, si erano spenti. Piazza Affari ha assistito ad acquisti scatenati, che hanno portato l’indice Ftse Mib a volare di quasi +5%. Il listino ha chiuso infatti la giornata di contrattazioni con un rialzo +4,80% a 18.987,75 punti.

Boom di buy sulle banche: Mps +8,68%, Bper +8,31%, BPM +9,44%, Banco Popolare +9,12%, Intesa SanPaolo +7,47%, Unicredit +9,46%, Ubi Banca +9,26%. Tra i titoli di altri settori, Eni +2,94%, Exor +6,04%, Finmeccanica +6,90%, Generali +7,25%, FCA +4,38%,  Poste Italiane +5,22%, Saipem +7,19%, Mediaset +3,96%. Sotto pressione invece Italcementi, -0,78%.

Sul mercato dei titoli di stato, spread Italia-Germania a 10 anni -5,31% a 104,22 punti, a fronte di tassi sui BTP decennali -6,89% all’1,32% e tassi sui Bund -12,36% allo 0,28%.

Supermario è tornato, lanciando un nuovo piano di TLTRO, potenziando il programma di Quantitative Easing – che prevederà anche l’acquisto di bond societari di gruppi non bancari – e tagliando tutti e tre i tassi principali dell’area euro.

Il potenziamento di 20 miliardi del QE aiuterà il debito dei paesi periferici, mentre il rinnovato programma di espansione monetaria TLTRO significa che le banche, uno dei settori più fragili d’Europa, saranno sovvenzionate nella concessione dei prestiti. Tuttavia, Draghi ha dichiarato che non vede la necessità di ulteriori riduzioni del costo del denaro. Ed è per questo che, dopo il mega rally immediatamente successivo alle sue dichiarazioni, l’azionario europeo si era raffreddato e l’euro era addirittura risalito oltre la soglia di $1,11.

Solo stamattina, passata l’ondata emotiva, i trader hanno realmente capito la portata di un piano senza precedenti. Basti pensare che con i finanziamenti del TLTRO non solo le banche riceveranno altri soldi. Ma saranno pagate per ricevere prestiti, dal momento che il tasso agevolato di cui potranno beneficiare per contrarre nuovi finanziamenti potrà scendere fino allo stesso livello del tasso sui depositi, che ieri è stato abbassato di 10 punti base.

Il timore dei dirigenti delle banche era che un ulteriore abbassamento dei tassi di deposito avrebbe compromesso ulteriormente i margini e la redditività i gruppi finanziari. Draghi è riuscito anche a smorzare questi timori. Così, c’è un elemento positivo per un comparto che è stato nettamente ipervenduto a inizio 2016.

Come sottolinea Matteo Paganini, Chief Analyst di FXCM Italia, “Draghi ha messo in campo tutto quello che poteva utilizzare, forse troppo se concentrato in un’unica decisione, tanto da aver trasmesso al mercato l’idea che ulteriori interventi da parte della Bce possano risultare, se non inverosimili, quanto potenzialmente inefficaci“.

Subito dopo l’annuncio del nuovo bazooka della Bce, che è stato esteso a 2.200 miliardi di euro in totale, non a caso il settore delle banche ha fatto anche un balzo del +4% in Borsa.

Positive le piazze asiatiche, con la Borsa di Tokyo che ha chiuso in rialzo dello 0,51%. In rialzo anche la Cina (Shanghai +0,2%).

Petrolio in corsa, a New York guadagna oltre +2%, a $38,73, mentre il Brent avanza +0,87% a $40,40. Sotto pressione le quotazioni dell’oro, -0,99% a $1.259,70. Euro sotto pressione, ma rimane ancora sopra la soglia di $1,11; dollaro/yen +0,44% a JPY 113,69.

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