Società

Rublo ancora giù, ora si temono controlli di capitale

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MOSCA (WSI) – Il rublo continua a perdere terreno, l’economia va verso la recessione e la Russia rischia di entrare in una “crisi sistemica”.

Gli analisti di Danske Bank avvertono che i “problemi sono aumentati in modo drastico” nell’ultimo periodo.

La valuta nazionale, che secondo il ministro russo delle Finanze è sottovalutata, ha bruciato i guadagni iniziali di seduta e al momento perde di nuovo terreno.

A pesare sono le notizie economiche e il nuovo deprezzamento del greggio, con il contratto sul Brent londinese che è ridisceso sotto i 72 dollari al barile.

Il ministero dell’Economia russo ha rivisto al ribasso le previsioni sul Pil per l’anno prossimo.

Mosca ha come prevedibile puntato il dito contro le sanzioni occidentali che hanno spinto il paese in una fase di recessione, penalizzando peraltro anche tutte le società internazionali che fanno affari con la Russia.

La divisa nazionale scambia in calo del 2,4% contro il dollaro. Per avere un biglietto verde sul mercato ora ci vogliono 52,55 rubli.

Ieri la valuta ha subito il calo più pesante in una singola seduta, la performance peggiore dalla crisi finanziaria del 1998 che portò il governo a dichiarare il default sul debito.

La fuga di capitali si intensifica e aumenta così il pericolo di un controllo di emergenza sui capitali. stringendo il cerchio intorno alle società e organi russi che hanno più di 680 miliardi di dollari di debito con l’estero.

Da quando l’Arabia Saudita e i paesi del Golfo si sono rifiutati di ridurre la produzione di petrolio come chiedevano gli stati membri più deboli del cartello dell’Opec – una decisione che il Cremlino interpreta come un attacco strategico alla Russia – la divisa e il greggio hanno iniziato una discesa senza sosta.

Un nuovo calo dei prezzi del greggio ha spinto ieri il futures sul Brent ai minimi di 5 anni di $67,50 al barile. La diga si è rotta e il rublo ha perso il 9% nel giro di poche ore. La valuta, che ha perso il 40% da giugno, è la valuta che ha perso più terreno da inizio anno dietro solo alla hrvynia ucraina.

(DaC)