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Risiko bancario si infiamma: ok di BPM all’Opa su Anima. Caltagirone sale in MPS

Ennesimo capitolo nella saga del risiko bancario italiano, Milano da una parte e Siena dall’altra. In mattinata si è tenuta l’assemblea di Banco Bpm che ha dato via libera all’Opa su Anima. Lato MPS invece, il gruppo Caltagirone è salito dal 5 all’8% dell’istituto senese.

Entrambi gli istituti di credito sono coinvolti in importanti operazioni annunciate nei mesi scorsi. A novembre dello scorso anno Banco BPM, tramite Banco BPM Vita, aveva annunciato un’Opa volontaria finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Anima,  e a ottenere la revoca della quotazione da Piazza Affari. In un secondo momento Banco BPM aveva annunciato un incremento del prezzo dell’offerta da 6,2 a 7 euro per azione, votato oggi.

Un aumento dell’offerta annunciato per respingere le mosse di Unicredit. Banco BPM difatti è entrato nel radar della banca italiana guidata da Andrea Orcel che ha lanciato nei mesi scorsi un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm.

Sullo sfondo Mps e il lancio di un’offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca. L’operazione  valuta Piazzetta Cuccia 13,3 miliardi di euro e offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa della giornata precedente all’annuncio dell’Ops.

Banco BPM, Castagna: OPA su Anima sarà un successo

Partendo dal Banco, l’assemblea odierna ha sancito il semaforo verde per il rilancio di Anima. Nel dettaglio, il 97,6% dei votanti ha detto sì all’operazione che porta da 6,2 a 7 euro il prezzo offerto per la sgr milanese. Gli astenuti sono stati l’1,9% e i contrari lo 0,45%.

“Considerando che con le adesioni già ottenute raggiungeremo il 44,8% del capitale’ di Anima ‘il successo dell’operazione è abbastanza scontato”. Queste le parole del CEO di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nel corso dell’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il rilancio dell’offerta.

L’integrazione di Anima renderà il nostro modello di business sempre più solido. Un modello che, facendo leva sulla nostra forte presenza nelle aree del Paese a più alto potenziale economico, ci permetterà di remunerare chi ha scelto la nostra azione e di continuare a sostenere aziende, famiglie e territori (…) Questa operazione ha l’obiettivo di ampliare in misura rilevante il contributo dei ricavi commissionali, aumentando le possibilità del nostro Gruppo di generare stabilmente valore e proseguire in quel percorso che, negli ultimi cinque anni, ha permesso di generare un rendimento totale degli azionisti di Banco BPM superiore al 1000%. È nostra volontà continuare in questa direzione, mantenendo sempre un’elevata patrimonializzazione, in linea con quella dei nostri competitor e ben al di sopra dei requisiti regolamentari”.

Credit Agricole sale in Banco BPM

Alle nuove condizioni Banco Bpm ha già avuto l’ok dei soci Poste e Fsi. Nel frattempo, la banca francese Credit Agricole avrebbe acquisito una partecipazione del 5,2% in Banco BPM attraverso Deutsche Bank come scrive Reuters. Credit Agricole è il primo azionista di Banco BPM con una partecipazione diretta del 9,9%. Il 6 dicembre 2024, ha annunciato di aver fatto richiesta a BCE per poter salire fino alla soglia del 20% e di aver acquistato “total return swap” su Banco BPM (con diritto di richiedere consegna fisica dei titoli) pari a un 5,2% del capitale.

Caltagirone sale all’8% in MPS

Per quanto riguarda Monte dei Paschi di Siena, sembra che il gruppo Caltagirone sia salito dal 5 all’8% di Mps. Lo si apprende da fonti finanziarie secondo cui la mossa di Caltagirone – che possiede anche una partecipazione del 5,3% in Anima Holding e una partecipazione del 2% in BancoBpm – arriva dopo che Mps, a gennaio, ha lanciato a sorpresa un’offerta di acquisto di Mediobanca per 13,3 miliardi di euro.

Piazzetta Cuccia non è rimasta con le mani in mano e ha definito l’offerta di Mps “ostile  e contraria agli interessi di Mediobanca.