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Riassunto Crisi di Governo 2019: inizio e cos’è accaduto

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Dopo quattordici mesi il governo giallo-verde è arrivato alla fine. Il divorzio tra M5s e Lega è giunto quanto il leader del Carroccio, Matteo Salvini ha ufficialmente aperto la crisi di governo. Tanti nel corso dei mesi i temi motivo di scontro tra i due alleati ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con la Tav.

Crisi di governo: le tappe

E’ il 7 agosto quando il Senato boccia la mozione con cui il M5s chiede al Parlamento di fermare la realizzazione delle Torino-Lione. M5s e la Lega si spaccano e quest’ultima vota con il Pd e la mozione dei Cinque Stelle viene bocciata. La situazione precipita il giorno dopo con il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini che l’8 agosto ufficializza la volontà della Lega di tornare alle urne, staccando la spina, dopo 14 mesi, al governo giallo-verde.

Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”.

Così Salvini che il giorno successivo, il 9 agosto fa il primo atto formale della crisi di governo, presentando una mozione di sfiducia in Senato al premier Giuseppe Conte.

Il duro attacco di Conte in Senato contro Salvini

Passano giorni concitati e frenetici fino ad arrivare al 20 agosto con il premier Giuseppe Conte che si presenta in Aula al Senato presentando le dimissioni e ponendo fine al governo gialloverde con un duro atto d’accusa verso Matteo Salvini.

La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Il ministro dell’Interno ha mostrato interessi personali. L’azione di Governo si arresta qui (…) Il ministro Salvini ha aperto la crisi e chiesto elezioni anticipate: è una decisione grave, perché ha seguito interessi personali e di partito. Decisione grave perché interrompe prematuramente un’esperienza di governo che aveva prodotto molti risultati; perché i cittadini avevano chiesto un cambio di passo espresso dal nostro governo; perché vìola il solenne impegno assunto dal leader della Lega con il contratto di governo; perché i tempi della decisione espongono il nostro Paese a gravi rischi, tra cui quello di ritrovarsi in esercizio provvisorio di bilancio (…) Se c’è mancanza di coraggio, non vi preoccupate me lo assumo io di fronte al Paese che ci guarda e vado dal presidente Mattarella.

Il premier Giuseppe Conte ha poi ufficializzato le sue dimissioni nel corso di un faccia a faccia con il capo dello Stato al Quirinale e comunicate ufficialmente nella serata del 20 agosto anche al Presidente della Camera Roberto Fico. Nella stessa giornata, nel tardo pomeriggio, la Lega ha deciso a sorpresa di ritirare la mozione di sfiducia a Conte presentata in Senato ma mai calendarizzata.

Primo giro di consultazioni

Una nota del Colle ha confermato poi le dimissioni del premier nel corso di un incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella al Palazzo del Quirinale.  Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio domani, mercoledì 21 agosto, alle ore 16.00. Il presidente Sergio Mattarella invita i partiti a trovare una maggioranza politica alternativa altrimenti si dovrà tornare al voto. Il primo giro di consultazioni non è andato a buon fine e il capo dello stato ne ha indetto un secondo iniziato ieri 27 agosto e che terminerà oggi mercoledì 28.

Possibile governo M5S-Pd

In fase di trattative sono il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico con i primi che spingono per un Conte bis e i secondi che chiedono discontinuità rispetto alla precedente esperienza di governo.