Società

Renzi: “le pensioni non si toccano”

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ROMA (WSI) – Matteo Renzi fa la sua scommessa con gli italiani e promette il taglio dell’Irpef, più soldi in busta paga, di non toccare le pensioni sotto i 3.000 euro e nessuna patrimoniale. Se non sarà così lo stesso premier si definirà un “buffone”.

“Ascoltiamo tutti, ma decidiamo noi: se si sbaglia pago io – ha ribadito parlando della sua posizione rispetto alle parti sociali – Non possono pensare i soggetti che stanno ai tavoli di palazzo Chigi, che possono decidere loro. Noi ascoltiamo tutti, ma poi decidiamo noi. Ci pagano per decidere, non per fare riunioni. Che senso ha fare i tavoli nella Sala Verde? Noi non facciamo tavoli, noi risolviamo i problemi: mi mandassero una mail dettagliata”.

Il premier ha annunciato: “Se il 27 maggio questa roba non arriva allora vuol dire che Renzi è un buffone“. E poi: “Certo che i soldi ci sono, il punto è dove si mettono. Sono anni che la politica allarga il proprio raggio d’azione e i cittadini pagano, ora noi stiamo proponendo di far stringere un po la cinghia alla politica e dal mese di maggio ci saranno 80 euro in più nelle buste paga. Purché la politica faccia la sua parte”.

“Quello che stiamo immaginando di fare – ha aggiunto – è rendere visibile il bonus in busta paga, qualcosa per dire ‘questo è il bonus del governo’. Mi diranno che sto facendo un’operazione di marketing: certo, anche questo”.

Renzi è poi tornato a scherzare sul “contratto” con Vespa, secondo il quale se il governo pagherà i debiti P.A. entro l’estate, il conduttore di Porta a Porta andrà in pellegrinaggio al santuario di Monte Senario: “Se perdo io la scommessa, potete immaginare dove mi manderanno gli italiani… Non sarà a Monte Senario”. Il premier ha inoltre detto che “con la riforma della Pubblica Amministrazione di aprile metteremo on line tutti i dati: open government”.

Il governo Renzi, infine, non toccherà ulteriormente le pensioni. Smentita, quindi, l’ipotesi avanzata dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli, che aveva parlato di chiedere un contributo a chi prende oltre 2.500 euro di pensione: “Sta cosa non c’è, c’è per Cottarelli, forse, ma non c’è per il governo della Repubblica. L’idea che chi prende 2000-2500 euro al mese sia chiamato a dare un contributo, non esiste. Le cose fatte dal governo prima? Mi sembra una cosa di buon senso”.

“Le coperture di Renzi sui 10 miliardi appaiono “acrobatiche”, ha affermato durante l’ultima punta di Servizio Pubblico Gianni Dragoni, il quale ha ripercorso le proposte di Matteo Renzi e osserva che il 15% delle pensioni significa 2 milioni di persone. E mostra i miliardi da ricavare dal margine tra il 2,6 e il 3% del rapporto deficit/Pil. Guarda il video dell’intervento a Servizio Pubblico.